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Fumo: un vizio che colpisce 11,8 milioni di italiani

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Fumo: un vizio che colpisce 11,8 milioni di italiani

Ecco l’identikit del fumatore-tipo, stilato dall’Istituto Superiore di Sanità in occasione della Giornata Mondiale contro il Tabagismo

 Lavora, ha un reddito medio ed è istruito. Spende più di 15 euro la settimana per comprare le sigarette e di perdere il vizio non vuole sentire parlare. È l’identikit del nuovo fumatore italiano, compilato dall’Istituto Superiore di Sanità (http://www.iss.it/) e presentato al Convegno Nazionale “Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale” in occasione della Giornata Mondiale contro il Tabagismo. 
Il fumatore-tipo ha cominciato a fumare a 17 anni, influenzato dagli amici, fuma mentre guida ma non davanti ai bambini, non vuole smettere perché gli mancherebbe la compagnia delle sigarette, non conosce i centri antifumo ed è contrario a estendere il divieto nelle aree pubbliche aperte.

I tabagisti oggi sono 11,8 milioni, pari al 22,7% della popolazione, ma 7,8 milioni di persone (il 15% della popolazione) hanno smesso di fumare da più di 6 anni, per motivi di salute o perché si sono resi contro davvero delle conseguenze. Gli ex fumatori non sono stati influenzati dai divieti: hanno smesso di loro spontanea volontà.

La buona notizia è che l’80,2% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni non ha mai fumato. Chi di loro, invece, ha preso il vizio, fuma generalmente meno di 15 sigarette al giorno. Questa è l’unica fascia di età in cui il numero dei fumatori è diminuito dall’anno scorso a quest’anno (dal 21,9 al 18,8%).
Diminuisce costantemente anche la percentuale di chi ha iniziato prima dei 15 anni: 19,8 per cento nel 2009, 17,8 nel 2010 e 15,7 nel 2011.
Tra i motivi per cui si inizia, però, per la prima volta compare il “desiderio di ridurre l’appetito” (1,2% dei ragazzi fra i 15 e i 24 anni).

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)