Galli: «Abuso di alcol, nemico subdolo: a rischio soprattutto i giovani»
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DAL 2001, su iniziativa della Società italiana di alcologia (Sia) e della Associazione italiana Club degli Alcolisti in Trattamento (Aicat), aprile è il mese della prevenzione alcologica. Un appuntamento fondamentale, che stimola in tutto il paese l'informazione e la sensibilizzazione sulle conseguenze dell'uso di alcol, una sostanza tossica che, in qualsiasi quantità, è causa diretta di malattia, e grave fattore di rischio per incidenti stradali, sul lavoro e domestici.
Quest'anno l'appuntamento principale si terrà il 29 aprile a Roma, nel corso dell'edizione 2010 dell'Alcohol Prevention Day, organizzato dall'Istituto Superiore di Sanità. Nel nostro territorio le iniziative di prevenzione alcol correlata vedono l'integrazione di numerosi attori tra cui il settore Alcologico dell'Unità operativa Dipendenze patologiche dell'Ausl di Imola ed i Club degli Alcolisti in Trattamento (CAT), tra i protagonisti, insieme a rappresentanti delle Forze dell'Ordine, del commercio e dell'amministrazione comunale, dell'incontro pubblico svoltosi l'8 aprile a Borgo Tossignano.
L'INCONTRO ha trattato in particolare il tema dell'uso ed abuso di alcol tra i giovani, un fenomeno che, anche nel nostro Paese, sta assumendo dimensioni considerevoli e preoccupanti. L'Osservatorio Nazionale Alcol dell´Istituto Superiore di Sanità ha stimato che su circa 36 milioni di consumatori di alcol, il 25% (9 milioni) lo assume secondo una "modalità rischiosa o dannosa": di questi circa 2 milioni sono giovani e almeno 750.000 hanno meno di 18 anni.
«Il fenomeno alcol è sempre più complesso - spiega Lucia Galli, psichiatra responsabile del settore alcologico di Dipendenze Patologiche dell'Ausl di Imola -. I forti bevitori di vino sono in calo, mentre sta aumentando il consumo di birra, super-alcolici e aperitivi, soprattutto fra le donne ed i giovanissimi. Fra i ragazzi si è diffusa una modalità di consumo dell'alcol condivisa dal gruppo di appartenenza e finalizzata ad aumentare il divertimento (uso ricreativo) e le performances (uso prestazionale). L'alcol è visto come un mezzo di socializzazione, risponde ad un bisogno di realizzazione adulta ed è, a volte, utilizzato per trasgredire, superare i limiti. Assistiamo inoltre alla tendenza fra i giovani a consumare alcol per la ricerca dello stordimento, e a volte con altre sostanze, come cocaina o ecstasy».
Episodi di eccesso limitati al fine settimana, ma spesso con conseguenze eclatanti, come riportano anche le cronache recenti. E se il consumatore è oggi sollecitato al bere da pressioni intense, mediatiche, commerciali e sociali, si avverte anche un sempre minore controbilanciamento da parte di fattori di protezione capaci di contrastare con pari intensità i nuovi modelli e le nuove culture.
«PURTROPPO - continua Galli - la cultura del bere trova un potente alleato nei media, che propongono il consumo di alcol associandolo a immagini di persone vincenti. L'abuso di alcol per le nuove generazioni, è un nemico più subdolo rispetto alle droghe perché non viene percepito come pericoloso, e la sottostima del rischio, troppo spesso anche da parte degli adulti, porta a liquidare come inevitabili incidenti di percorso, episodi che dovrebbero invece essere considerati veri e propri campanelli di allarme, come finire al Pronto Soccorso o essere fermati per guida in stato di ebbrezza. Se è vero che repressione e campagne moralistiche servono a ben poco, è anche vero che noi adulti dobbiamo mettere in discussione il nostro stile di consumo e adottare comportamenti coerenti. È inutile dire ai nostri ragazzi che bere fa male, e poi essere i primi a metterci alla guida dopo qualche bicchiere di troppo. Capacità di ascolto e coinvolgimento nella vita dei propri figli, legami familiari forti e positivi, monitoraggio dei comportamenti dei ragazzi e delle attività che conducono con i coetanei, regole di condotta chiare che la famiglia fa rispettare, successo scolastico e forte legame con le istituzioni, sono alcuni dei fondamentali fattori protettivi contro l'abuso di alcol».