Genitori assenti sul problema alcol
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SILVIA TROTTER
PREDAZZO - Anche quest'anno è proseguito a pieni ritmi il progetto Alcooperiamo. I ragazzi della 5 AR dell'Istituto d'Istruzione «La Rosa Bianca- Weisse Rose» di Predazzo, impegnati nel loro ultimo anno di studi, hanno passato il testimone ad un gruppo di ragazzi delle classi terze ITC che, armati di tanto entusiasmo, hanno continuato il lavoro dei loro compagni. Ormai giunto al termine, il progetto Alcooperiamo, sostenuto dal Piano Giovani di zona e dall'Azienda sanitaria di Fiemme e Fassa, ha visto in una prima fase la somministrazione di questionari alle classi coinvolte. I dati rielaborati fanno sicuramente riflettere. Ben il 51% degli studenti delle terze medie afferma di aver bevuto la prima volta fra i 10 e i 13 anni, mentre per i ragazzi delle superiori l'età si alza ai 13-15 anni. Il 64% dichiara che i genitori sono a conoscenza del fatto. Più del 50% dei ragazzi delle prime superiori e terze medie intervistati hanno sottolineato che il motivo principale che spinge ad assumere alcolici è farsi notare. Dato allarmante, inoltre, quello che segnala che il 18% degli studenti delle prime superiori e l'11% di quelli delle terze medie si è ancora trovato in una situazione di rischio perché il conducente dell'auto su cui viaggiava aveva bevuto. Il 23% degli studenti di prima superiore ha affermato che i genitori pensano che il consumo di alcol sia una «scelta personale», il 9% si dichiara addirittura non interessato al problema. Ultimo dato particolarmente allarmante testimonia il fatto che secondo la maggioranza dei ragazzi delle prime superiori (67%) la società spinge al consumo di sostanze alcoliche. Ad un'attenta rielaborazione di questi dati è seguita l'entrata nelle terze medie e nelle prime superiori delle due valli da parte dei ragazzi, che hanno attuato la loro Peer Education. Attraverso quella che viene definita «educazione fra pari», hanno raccontato le loro esperienze e hanno reso partecipi in prima persona i loro coetanei. I ragazzi delle classi coinvolte si sono rivelati molto curiosi e inesperti, spesso poco e male informati, e hanno visto i «peer leader» come persone attraverso le quali colmare la loro curiosità e i loro dubbi riguardo a questo nuovo mondo ancora sconosciuto e male interpretato. Terza fase del progetto gli incontri con i genitori. La scarsissima, a volte addirittura nulla, partecipazione di coloro che dovrebbero avere un ruolo centrale nell'educazione dei giovani di oggi, rappresenta l'unico neo dell'esperienza. A conclusione del progetto, anche quest'anno è stata proposta una Festa No-Alcol che si è svolta nei giorni scorsi.