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Genitori, attenti agli sbalzi di umore dei figli: parla un ex tossicodipendente

Genitori, attenti agli sbalzi di umore dei figli: parla un ex tossicodipendente

GENITORI, ATTENTI AGLI SBALZI DI UMORE DEI FIGLI
Droga: il racconto (e i consigli) di un ex tossicodipendente fra acidi e pasticche


Trentotto anni, una crocchia di capelli rasta, tatuaggi fin sulle nocche e un fedele compagno a quattro zampe, Liam, che non lo perde mai di vista. Ecco l’altra faccia della medaglia. Dopo il viaggio nelle notti da sballo under 18, c’è l’incontro con Francesco (il nome è di fantasia) un habitué del Drop in center, il servizio dell'Ausl che si occupa di dipendenza. Siamo nell’avamposto di speranza, per tossicodipendenti e alcolisti adulti che non hanno contatti costanti con i servizi di cura dell’Ausl.


«Io andavo ai rave party, da quando avevo 16 anni. Qui a Parma sono pochi, sporadici, c’è qualcosa soprattutto nell’Appennino o nella Bassa. E’ stato allora che ho provato acidi e pastiglie. E’ stata un’escalation: prima ne facevo uso solo in pista, poi ho cominciato tutti i giorni, sono arrivato fino a 13 pasticche in una botta sola». Ti rovescia addosso il suo curriculum, con calma, senza mai smettere di guardarti negli occhi.
«L’ho fatto per provare. Non ero depresso, tantomeno annoiato. Erano gli anni ‘90. Oggi sono pulito da quasi quattro anni e l’unica cosa da dire ai ragazzi è occhio. Occhio a quello che fumate, sniffate, mangiate, sorseggiate. Non si può mai sapere fino in fondo cosa c’è dentro quella roba».


E ai genitori? «I segnali per accorgersi di quello che sta succedendo a vostro figlio ci sono. Soprattutto gli sbalzi di umore. Diventano improvvisamente affettuosi, avvezzi ad abbracci e baci anche senza un motivo apparente. O, viceversa, irascibili o inclini a scatti d’ira – anche violenti- incontrollabili». Da un morso a una merendina e fa un passo indietro: «Non si inizia dal nulla con le droghe sintetiche, o almeno per la mia generazione non è stato così. Prima cominci con le canne, quindi cerchi coca e anfetamine, poi incappi nell’eroina. Nel mio caso è stata quest’ultima a rovinarmi. Prima dei 21 anni non l’ho toccata, poi sono arrivato a bucarmi. E quello significa raschiare il fondo».

Ma come faceva a mantenersi? «Dopo la terza media ho iniziato a lavorare come saldatore, quindi ho frequentato un corso per diventare perito elettromeccanico. Una pasta negli anni novanta ti costava 30 mila lire, oggi ti bastano 10 euro per prenderti una capsula, con all’interno meno di un grammo di roba. Uno dei motivi per cui ho iniziato a bucarmi è stato proprio per risparmiare. Se fumi l’eroina l’effetto dura meno e ti serve una quantità maggiore per avere gli stessi effetti». Però è finito in carcare ed ha pagato («puoi dirlo forte») le sue colpe: «Sono finito in cella quattro volte, per furto, rapina, una volta anche spaccio e tutto era legato alla droga».


(...omissis...)


ch.poz.


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.gazzettadiparma.it/news/droga/295299/-Genitori--attenti-agli-sbalzi.html


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)