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Genova: 50enne abusatrice di alcol chiede risarcimento per due tumori

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Abusava di alcool, chiede risarcimento per due tumori
GENOVA- Se l'allarme, in Europa, per l'eccessivo consumo di alcool nella popolazione non è nuovo, lo stesso non si può dire del legame tra l'

assunzione di etanolo e acetaldeide (parte delle bevande alcoliche) e l'insorgenza di particolari tumori (cavo orale, faringe, laringe,

intestino, mammella). La questione viene messa in luce in questi giorni grazie alla causa di risarcimento danni intentata da una 50enne

genovese, alcolizzata da tempo, contro tre aziende produttrici di alcolici, colpevoli di non averle illustrato i rischi derivanti dall'abuso

delle bevande e di conseguenza, responsabili di averle provocato due tumori, uno alla mammella (nel 2009), l'altro al collo (per il quale è

ancora in cura).
A dare valore di ufficialità al pericoloso legame tra consumo di alcool e insorgenza di tumori è stata nei mesi scorsi l'Organizzazione

Mondiale della Sanità che ha inserito il consumo di etanolo e acetaldeide nel gruppo "1″ dei cancerogeni per alcuni tipi di cancro, come

quello che colpisce la mammella.
L'emergenza alcolismo è, infatti, una piaga sociale che in Italia raccoglie grandi numeri: quasi 2 milioni di persone soffrono di questa

dipendenza, sono almeno 30mila l'anno i decessi per cause legate al consumo di alcol, rappresentando questa la prima causa di morte tra i

giovani fino all'età di 24 anni.
Data la vastità del fenomeno, la causa giudiziaria intentata dalla donna, la prima in Italia, potrebbe creare un importante precedente

giuridico che aprirebbe le porte a cause di tipo collettivo, "all'americana".
Cause simili sono state intraprese per prodotti chiaramente nocivi, simili all'alcool, perchè di larga distribuzione e consumo, come le

sigarette.
Da apri fila, per classaction simili nel mondo, è stata nel 2001 la storica sentenza anti-fumo in California, con la quale si condannava il

gigante del tabacco, Philip Morris, a una maxi-sanzione di 28miliardi di dollari per le gravissime condizioni di una 64enne, Betty Bullock,

ridotta in fin di vita, da un tumore ai polmoni, causato proprio dal fumo.
Anche l'Italia si sta muovendo su questa strada, ma i primi risultati non sono incoraggianti: a luglio 2011 il Tribunale di Roma, ha

dichiarato inammissibile l'azione promossa dal Codacons nei confronti della British American Tabacco Italia S.p.A. per il risarcimento dei

danni subiti dai consumatori di sigarette a causa della mancata adozione, da parte della società, di misure idonee a evitare loro conseguenze pregiudizievoli. Circa 3,5 milioni di cittadini avrebbero dovuto incassare 3mila euro a testa. E' chiaro che se la signora genovese dovesse avere ragione nella aule di tribunale, anche questa sentenza sul fumo potrebbe essere rimessa in discussione.
Dominga D'Alano


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)