Genova, allarme giovani e alcol: come si sviluppa la dipendenza dal bicchiere
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Un nuovo allarme scuote la provincia di Genova e la Liguria, dove sono impietose le cifre del rapporto fra giovani e alcol.
I numeri, che testimoniano comportamenti dannosi per la salute fisica e psichica degli adolescenti, alcuni dei quali si avvicinano al bicchiere "proibito" già dalla fine dell'infanzia, suggeriscono di correre ai ripari: "I dati - riferisce il Professor Gianni Testino, Direttore del reparto Alcologia e Patologie Correlate dell'Ospedale San Martino e Presidente della sezione Ligure della Società Italiana di Alcologia - sono stati diffusi dal Ministero della Salute durante la Prima Conferenza sull'Alcol di Roma, tenuta nell'Ottobre del 2008.
La nostra è la terza regione in Italia per consumo pro capite, e la quarta per numero di ricoveri: se ne registrano duecentosettanta ogni centomila abitanti, sia per cause dirette (intossicazioni acute e cirrosi epatiche, fra le altre), sia indirette (incidenti sul lavoro e in auto).
Questo a livello complessivo, ma se andiamo nel particolare, in rapporto alle fasce di età più basse, abbiamo dieci ricoveri ogni centomila abitanti.
Ciò che si sente nelle scuole è confermato: i giovani si avvicinano all'alcol intorno agli undici-dodici anni, e sono venti-venticinque in media, i ragazzi sotto i diciotto anni portati al pronto soccorso del San Martino a causa dell'abuso di queste sostanze ogni mese."
Oltre alla frequenza crescente di questi episodi, si teme per la dipendenza che potrebbe essere indotta negli under 18: "Si viene a creare un rapporto problematico - continua - ed è facile scivolare nella dipendenza, che è indotta molto spesso anche dalla pressione mediatica e pubblicitaria."
A tutto ciò, si aggiungono i rischi di bevande apparentemente innocue, che si rivelano assai pericolose: "Mi riferisco - puntualizza Testino - agli "energy drink", che vengono assunti per sentirsi leader e sempre in forma, oppure ai cosiddetti "ready to drink". Con questi, i minori possono arrivare ad ubriacarsi anche tre-cinque volte l'anno, e rimanere vittime di una dipendenza.
Attorno ai sedici anni, il cervello si sviluppa qualitativamente: mi riferisco alle sinapsi, che collegano i neuroni, e su queste va ad incidere l'alcol.
Con queste bevande, apparentemente meno pericolose, il cervello del giovane è gratificato, e il ragazzo continua a bere, danneggiando fortemente anche il fegato, che non è ancora sviluppato." Testino fornisce un dato che rende bene l'idea delle conseguenze che l'alcol lascia sul fisico di un adolescente: "Bevendo cinque lattine di birra tutte insieme, al di là della dipendenza, il cervello di un giovane resterà infiammato per dieci mesi."