Genova: iniziativa di prevenzione contro il tabagismo
Genova: iniziativa di prevenzione contro il tabagismo
«Ho 12 anni e ho già fumato. È vero che così la crescita si rallenta?». La domanda di Miria, evidentemente timorosa di mamma e papà, viaggia su internet per mezzo dei tanti blog usati dagli adolescenti. E a lei indirettamente risponde Piero Clavario, responsabile dei Centri antitabacco della Asl 3, 600 nuove visite all'anno e 3 mila pazienti in dieci di attività: «Fumare da ragazzini incide anche sul futuro. L'acne colpisce di più, rughe, cellulite e menopausa arriveranno prima. E si influenza pesantemente sulle emozioni, su un sistema nervoso in formazione. Addirittura - avverte Piero Clavario - ci si innamora in modo diverso».
La "bionda", quindi, che tanto attrae per quell'aria spavalda che sembra donare, non soltanto colpisce il corpo ma anche il cuore, nel senso di quel groviglio di sentimenti che tanto importano ai ragazzini. Questi, secondo le statistiche cedono al fumo già a 12 anni, femmine in testa. E se Genova non vanta record negativi, ci pensa la Liguria tutta a mettersi in luce: è al primo posto in Italia per la media di sigarette fumate al giorno: 16 in Liguria contro le 14 di tutte le altre regioni. Per questo, dicono gli esperti, la dipendenza da nicotina, così come da alcool o hashish deve essere bloccata subito. E così parte per adulti e ragazzi, l'idea di "Sali sul bus e smetti di fumare" campagna anti tabagismo - con Il Secolo XIX e Radio 19 in veste di media partner - che tra il 24 e il 28 maggio riguarderà proprio Genova: città dove i fumatori sono circa 180 mila e area di centinaia di scuole dove, se il governo approverà un emendamento al decreto legge sul fumo, arriverà un provvedimento rivoluzionario: il divieto di fumare all'interno delle scuole, cortili per le ricreazioni compresi.
Studenti e insegnanti, accomunati dal rinunciare alla "pausa sigaretta" dovranno fare i conti con una nuova cultura della salute. Intanto, Genova insegna ai fan delle "cicche"a quelli che sono tentati, a chi ci è caduto e a chi vorrebbe smettere, come "essere liberi": secondo il progetto di Asl 3 e Regione Liguria - Assessorato alla Salute, Dipartimento Salute e Politiche Sociali, in collaborazione con l'Amt di Genova e con il patrocinio del Comune di Genova, per 5 giorni un bus anti fumo si fermerà in diversi punti dei quartieri per spiegare e proporre.
A bordo, oltre agli specialisti, si presenteranno ex tabagisti che grazie all'aiuto dei Centri Antitabacco della Asl 3 sono riuisciti a smettere. «Oltre il 60% dei pazienti trattati dai Centri Antitabacco hanno smesso di fumare», fa sapere il direttore dei Centri. Questi aperti progressivamente dal 2000, funzionano come un normale ambulatorio ospedaliero; per accedere alle terapie si prenota allo 010.5383400, richiesta del medico curante alla mano che porti la dicitura "visita antitabacco". Chi non è esente, paga un normale ticket.
«Di quei 180 mila genovesi che fumano - sottolinea Piero Clavario - il 60% vorrebbe smettere di fumare. E di questo 60%, il 60% , ovvero il 36% del totale, ci prova almeno una volta l'anno». La dipendenza inizia presto. «Non è giusto parlarte di "vizio" perché il fumo è una dipendenza certificata dall'Organizzazione mondiale della Sanità, sottolineano alla Asl3, e intrappola già verso i 12 anni.
Non ci sono differenze tra maschi e femmine, così come accadeva una ventina d'anni fa, e le proiezioni suggerite da Clavario non sono confortanti: nei prossimi quindici, vent'anni, il fumo al maschile andrà incontro a un lento declino, mentre le donne fumeranno sempre di più, in una sorta di dannosa parità tra i sessi.
Intanto, mentre la Commisione Salute del Senato decide, la legge già tutela i ragazzini: vietando la vendita di tabacco ai minori di sedici anni. Uno dei problemi più grossi, però, è che aggirarla - purtroppo - è diventato un gioco da ragazzi: come accendersi una sigaretta...