338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Genova: la mappa dello sballo giovanile

cufrad genova.repubblica.it 12 aprile 2013 news alcologia alcol alcolimso genova.repubblica.it 12 aprile 2013

Under 18, la mappa dello sballo nei vicoli nessuno nega l'alcool


Entriamo nel pub in gruppo, in bella mostra gli zaini dei ragazzi usciti da scuola da qualche ora. Ci sediamo a un tavolo, tutto di legno, molto in stile british. Sopra di noi una scritta avverte che "in questo locale non si vende alcol ai minori di 18 anni". Ci mancherebbe. E' la legge. Ma Luca e Francesco, 16 anni, si guardano e sorridono. Sorride un po' meno, poco più in là, Gianni Testino, coordinatore del Centro Alcologico Regionale, che è con noi e osserva la scena. Ordiniamo patatine e frappé, un aperitivo molto da teenagers, finché i ragazzi aggiungono alla richiesta una birra scura irlandese. Bello l'abbinamento col frappé alla fragola. Ma tant'è, nessuno si fa troppe domande e la birra è servita.

Comincia così, in un locale nel cuore di Genova a due passi da piazza De Ferrari, la serata alcolica dei giovanissimi. Una serata fuorilegge ma, nella movida del centro, all'ordine del giorno. "Vedi? Siamo minorenni ma beviamo tranquillamente", spiega Luca, caschetto nero e faccia pulita. Continuiamo il nostro giro, la mappa è quella delle vie "giuste", dove i gestori dei locali non chiedono documenti e lo sballo è assicurato. E' qui, come Repubblica ha di recente denunciato, che va in onda ogni week end il valzer dell'alcol sempre più low cost e delle bevute folli. In cui i ragazzini sguazzano.

"Sappiamo dove andare se vogliamo bere", racconta il giovane. Si parte con l'aperitivo e per cominciare non c'è solo il pub che abbiamo provato. "Spesso andiamo in un locale in via San Bernardo, lì ci danno anche superalcolici". Una vodka o un chupito così, tanto per aprire lo stomaco, spiega Francesco (anche lui sedicenne). "Ma non si esagera eh, si comincia giusto con due bicchierini".

Quando è il momento della cena, la scelta è d'obbligo. Si resta sempre nei vicoli, ma da San Bernardo ci si sposta in zona Prè, in vico San Paolo: "In questa trattoria ci sono sempre molti ragazzi, la conoscono tutti, a scuola le voci girano". E' famosa perché quando ti siedi al tavolo trovi già due bottiglie di vino ad aspettarti. Il menu è fisso, 15 euro per diverse portate, e il vino è a volontà. Indipendentemente dall'età dei commensali. "Bianco o rosso?", chiede l'oste. C'è pure l'imbarazzo della scelta. Si mangia, si beve, si scherza. A metà cena tra i liceali c'è già chi barcolla. "E adesso aspetta perché c'è il gran finale", dice Francesco. Portano al tavolo una bottiglia di limoncello per concludere la cena in bellezza. "Offerta", ovviamente.

Prima di mezzanotte si è di nuovo fuori, con il portafoglio un po' alleggerito "neanche tanto" e l'allegria che avanza. "Per la fine della serata torniamo in piazza delle Erbe", spiegano. C'è chi passa ai minimarket dei pakistani a fare il pieno di rhum e coca cola, chi si accontenta di una birra, chi continua con i superalcolici. "E' vero, in giro vedo sempre più ragazzi delle superiori" dice Elisabetta, 23 anni " i mini market, aperti fino a tardi, sono pieni. Poi ci si porta l'alcol nei vicoli, sulla scalinata di piazza De Ferrari o su quella di Porta Soprana, e si beve là". "Certo - riprende Luca - ci sono anche i locali che ci chiedono i documenti e ci fanno uscire. Anche in discoteca, ad esempio nei locali di corso Italia".

L'età media dei giovani in giro è bassa. "Ci sono anche tredicenni. Su 10 ragazzi - continua Luca - 8 o 9 bevono. E anche le ragazze: guardati intorno, guarda quante ragazze ubriache. E io per l'una torno a casa, ma c'è chi rimane fino alle 3". Qualcuno, al fatto che l'alcol a fiumi possa fare male, ci pensa. Ma le regole sono quelle del gruppo e normalmente alle controindicazioni si pensa poco. E' l'allegra e triste movida del centro.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)