Genova, progetto Attiv@mente: prevenzione del consumo di alcol attraverso la peer education e il Web
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Nel capoluogo ligure è stato recentemente avviato il progetto "Attiv@mente", finanziato dalla Provincia di Genova e condotto
dal Centro di Solidarietà di Genova. Si tratta di un progetto di prevenzione al consumo di alcol ed altre sostanze
psicotrope, condotto secondo la metodologia dell'educazione tra pari [Pellai et al. 2002] e rivolto a sei scuole secondarie
di secondo grado del territorio provinciale: l'Istituto "Majorana-Giorgi", l'I.P.S.S.A.R. "Nino Bergese" e l'I.I.S. "Vittorio
Emanuele - Ruffini" di Genova, l'I.I.S. "Natta-Deambrosis" di Sestri Levante (GE), l'Istituto "Primo Levi" di Borgo Fornari
(GE) e l'ente di formazione professionale "Forma" di Chiavari (GE). Sono attualmente coinvolti circa 120 studenti, che in
veste di peer leader si cimenteranno sia in una serie di incontri di sensibilizzazione con i compagni delle classi prime o
seconde, sia nella realizzazione di una piattaforma Web che, partendo dal tema specifico della promozione della salute, possa
diventare un portale per ragazzi, che accolga le loro istanze e proposte. Non si tratterà dunque di una piattaforma
professionale, ma di un luogo che possa essere vissuto, o meglio realmente "abitato" dagli adolescenti; un luogo dove
discutere liberamente di varie tematiche, dove impegnarsi insieme per la realizzazione di articoli, news ed eventi (reali o
virtuali), ma anche uno spazio dove interagire divertendosi, partendo dal presupposto che la partecipazione sia uno dei
nuclei fondanti della prevenzione del disagio e della promozione della salute [Buzzi et al. 2009]. I contenuti, la struttura
e gli aspetti grafici di questo spazio in Rete saranno interamente definiti nelle prossime settimane dagli studenti, che
andranno successivamente a costituire dei gruppi di lavoro simili a vere e proprie redazioni, individuate in base alle
tematiche selezionate. A partire da queste prime fasi, l'auspicio è che venga a realizzarsi una sorta di "Web peer education"
[Vagnozzi 2011], che possa richiamare e coinvolgere, sia come lettori partecipi, sia come nuovi autori, altri adolescenti del
territorio e, perché no, della stessa Rete. Potrebbe così attivarsi un processo continuo, quasi di auto-generazione della
piattaforma come spazio non solo per la promozione della salute, ma anche per la condivisione di idee e per la libera
espressione dei ragazzi.
L'intero percorso del progetto Attiv@mente sarà accompagnato da un attento processo di valutazione, col quale s'intende
giungere a verificare l'efficacia del progetto stesso rispetto agli obiettivi preposti, e al contempo far emergere gli
aspetti di efficienza, in termini di rapporto tra costi e benefici, di simili iniziative. Siamo infatti convinti che, in un
periodo di scarsi investimenti nel mondo del sociale e nelle attività di promozione della salute, sia quanto mai importante
dimostrare il valore, l'efficacia, e quindi la replicabilità e la sostenibilità dei progetti, sia attraverso un solido
impianto valutativo [Bonino e Cattelino 2008], sia soprattutto con una precisa comunicazione dei risultati ottenuti. Tra gli
obiettivi di "Attiv@mente" figurano, in particolare, la diffusione di una corretta informazione tra i ragazzi sugli aspetti
medici e legali dell'assunzione di sostanze psicotrope, l'acquisizione dei giovani di una consapevolezza e di un
atteggiamento critico rispetto al consumo stesso, l'impegno attivo degli studenti nella realizzazione della piattaforma, sia
in termini di inserimento di contenuti, sia in termini di discussione online degli stessi, tramite strumenti multimediali
quali blog o social network integrati nel futuro sito Web. A tale proposito, sono individuate diverse fasi realizzative del
progetto e per ciascuna di esse sono stati opportunamente predisposti differenti strumenti di valutazione. Innanzitutto, è
stata effettuata una selezione o "reclutamento" degli studenti nelle varie classi terze (in qualche caso nelle seconde o
nelle quarte) di ciascuna scuola, tramite un questionario di auto-valutazione, volto a verificare l'interesse e la
motivazione di ciascuno a partecipare all'intero progetto. Una volta costituiti i gruppi interclasse, è stato realizzato un
ciclo di tre incontri di informazione e sensibilizzazione per ciascun gruppo, in orario curricolare; il primo di questi
incontri, svolto in partnership con il Servizio delle Dipendenze (nelle persone della dott.ssa Gabriella Zanone e del dott.
Giovanni Astegiano per le scuole del territorio genovese, e della dott.ssa Anna Scelzo per l'area del Tigullio) ha riguardato
gli aspetti medici e gli effetti fisici del consumo di droghe legali ed illegali. Il secondo incontro, gestito con la
collaborazione del Comandante della Polizia Stradale di Chiavari Ruggero Ferri, ha avuto come tema la sicurezza stradale e le
problematiche legali connesse al consumo di alcol ed altre sostanze. Il terzo incontro, a cura del Centro di Solidarietà di
Genova, ha riguardato alcuni aspetti socio-culturali legati all'alcol, tra cui la rappresentazione del consumo da parte dei
media, della pubblicità e dei diversi gruppi sociali. In conformità ai contenuti trattati, sono stati predisposti e
somministrati ai ragazzi dei questionari d'ingresso, che verranno successivamente ripetuti in modalità di post-test alla fine
del progetto, per valutare il livello di acquisizione delle informazioni essenziali sul tema proposto. Dopo la fase
informativa, i peer leader sono stati distribuiti nei due diversi gruppi previsti: quello per la realizzazione della
piattaforma in Rete e quello per gli incontri di sensibilizzazione, in modalità di peer education, di altri coetanei delle
classi prime o seconde dei vari istituti. In questa fase, attualmente in svolgimento nei sei istituti in orario
extrascolastico, si tiene conto soprattutto dell'adesione e della presenza effettiva dei ragazzi, che costituiscono un
importante indicatore della riuscita del progetto. Una volta iniziata l'ultima fase, quella del completamento dello spazio
Web, subentreranno altri parametri di valutazione, tra cui l'analisi quantitativa e qualitativa delle interazioni a distanza,
in forma di materiali, commenti e discussioni inseriti nella piattaforma virtuale. Per accompagnare i ragazzi nelle loro
attività di elaborazione dello spazio multimediale, si è scelto di inserire nel progetto anche una serie di incontri di
sensibilizzazione sui rischi legati alla Rete, che saranno gestiti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, nella persona
del dott. Roberto Surlinelli.
Sarà infine condotto, per ciascun istituto, un focus group conclusivo che vedrà protagonisti, oltre ad alcuni peer leader, i
dirigenti scolastici, gli insegnanti referenti del progetto e gli eventuali altri docenti coinvolti o interessati alle
attività. Con tale strumento s'intende valutare sia la reale adesione delle sei scuole all'idea di fondo e al processo
attuativo dell'intero progetto Attiv@mente, sia l'impatto complessivo dell'iniziativa sui diversi istituti, in termini di
soddisfazione e coinvolgimento della popolazione obiettivo.
Come operatori impegnati nella prevenzione, siamo convinti che il progetto Attiv@mente rappresenti una maniera innovativa di
guardare alla promozione della salute, tenendo conto delle preferenze e delle specificità comunicative dei giovani nativi
digitali [Rivoltella 2006; Jenkins 2010]; inoltre pensiamo che la scelta di una peer education che guardi anche alla Rete
consenta di ovviare ad alcuni dei maggiori ostacoli che solitamente si presentano nei progetti di educazione tra pari, tra
cui la difficoltà di creare percorsi a lungo termine e di garantire quindi una continuità delle iniziative di promozione
della salute nelle diverse scuole.
Articolo scritto da:
Equipe Prevenzione del disagio e promozione della Salute del Centro di Solidarietà di Genova:
Roberto Buzzi (educatore professionale, responsabile settore Prevenzione)
Nicoletta Vaccamorta (psicopedagogista)
Marco Vagnozzi (educatore)
Per informazioni: [email protected]
Riferimenti bibliografici:
S. Bonino, E. Cattelino (a cura di), La prevenzione in adolescenza. Percorsi psicoeducativi di intervento sul rischio e la
salute, Erickson, Trento 2008.
R. Buzzi, F. Leo, N. Vaccamorta, M. Vagnozzi (a cura di), Perché non rischiare?, Erga, Genova 2009.
H. Jenkins, Culture partecipative e competenze digitali. Media education per il XXI secolo, Guerini, Milano 2010.
A. Pellai, V. Rinaldin, B. Tamborini, Educazione tra pari. Manuale teorico-pratico di empowered peer education, Erickson,
Trento, 2002.
P.C. Rivoltella, Screen Generation. Gli adolescenti e le prospettive dell'educazione nell'età dei media digitali, Vita e
Pensiero, Milano 2006.
M. Vagnozzi, Fermiamoci un attimo! Il blog come spazio di riflessione e promozione della salute nella tecno-era della
velocità, Erga, Genova 2011.