German Institute of Human Nutrition: bere alcool aumenta il rischio di cancro
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Bere alcool aumenta il rischio di cancro
In Europa, il 10% dei casi registrati di cancro negli uomini e il 3% nelle donne, è attribuibile al consumo d'alcool. Lo
affermano i ricercatori del German Institute of Human Nutrition di Potsdam- Rehbruecke, con la collaborazione di altri
istituti europei e statunitensi. La ricerca, segnalata dal Daily Telegraph e pubblicata sul British Medical Journal, segnala
una forte connessione tra le tipologie di cancro conosciute - come quello alla bocca, alla gola, alla trachea e all'esofago -
e un consumo d'alcool abusato, oltre i limiti massimi quotidiani tollerabili (24 gr di alcol puro per gli uomini e 12 gr per
le donne). I ricercatori hanno attinto al database del European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC),
un progetto finalizzato ad esaminare in che modo lo stile di vita di molti paesi europei influenza l'instaurarsi di cancro
dopo un periodo di circa nove anni. Gli studi dell'EPIC hanno coinvolto più di 500.000 soggetti, uomini e donne in una fascia
d'età tra i 35 e 70 anni, a partire dal 1992 coprendo 10 Paesi (Francia, Italia, Spagna, Olanda, Grecia, Germania, Danimarca,
Norvegia, Svezia, e Inghilterra). I ricercatori hanno escluso in partenza i soggetti affetti da cancro in partenza,
includendo circa 10.000 uomini e 250.000 donne di otto paesi europei.
Nelle indagini svolte, ai partecipanti è stato chiesto di valutare il loro consumo d'alcol negli anni precedenti l'inchiesta,
sia in termini di peso medio per giorno che per frequenza di assunzione di birra, vino e altre bevande di uso comune in
questionari pensati specificatamente per i tipi di dieta e stili di vita seguiti. Individuando la frequenza di consumo nello
specifico alle età di 20, 30, 40 e 50 anni è stato possibile categorizzare i campioni in: never drinkers, che non hanno cioè
fatto mai uso di alcool precedentemente l'indagine, former drinkers, relativi ad un consumo solo precedente e lifetime
drinkers, utili a stabilire un rapporto sia prima che durante l'indagine. E' stato possibile, inoltre, tracciare un quadro
più specifico relativo a particolari tipologie di cancro: l'apparato digerente è il più colpito - con frazioni del 44% per
gli uomini e 25% per le donne - seguono, in ordine di incidenza, il cancro al fegato, al retto e al seno per le donne.
L'importanza di questo studio sta nell'aver coinvolto larghe fasce di popolazione attraverso un monitoraggio quasi senza
interruzione (meno del 2% dei campioni intervistati è stato perso durante il processo di follow up) e partendo da dati già
disponibili sul consumo d'alcool - i dati EPIC. Un vasto programma di indagine che, pur stabilendo un'allarmante
responsabilità nell'uso irregolare di queste bevande e l'insorgere di carcinomi, presenta delle limitazioni di cui non si può
non tener conto. I dati raccolti sono relativi, infatti, a una sorta di ‘autocertificazione' dei partecipanti ai test e
riguardano spesso il consumo in periodi molto precedenti alle interviste; c'è una sostanziale differenza tra i soggetti che
hanno accettato di collaborare e chi invece si è sottratto all'indagine, complicando in questo modo la possibilità di
generalizzare a tutta la popolazione di riferimento; lo studio, infine è riferito alle persone che bevono oltre i limiti
quotidiani consigliati, ma non fornisce una relazione precisa tra l'incremento progressivo del consumo d'alcool e il rischio
di cancro.