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GHB: messo a punto un nuovo metodo per verificarne la presenza nelle bevande

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Messo a punto un metodo enzimatico per identificare la presenza di GHB nelle bevande
fonte: J Forensic Sci
Pubblicato dalla rivista Journal of Forensic Sciences, un metodo enzimatico rapido per identificare la presenza di acido

gammaidrossibutirrico (GHB) nelle bevande alcoliche e analcoliche. Il GHB e' un farmaco che negli ultimi anni ha visto una

diffusione nell'uso ricreazionale come droga a causa della sua capacità di produrre euforia. Sono stati inoltre riportati

casi di uso per facilitare la violenza sessuale dove il GHB era stato aggiunto inconsapevolmente ai drink per ridurre le

difese della vittima e la sua capacità di ricordare l'evento subito. Ne emerge la necessità di individuare un metodo

analitico rapido ed efficace per determinare la presenza di questa sostanza anche nelle bevande. La maggior parte dei metodi

messi a punto in tossicologia forense prevedono l'utilizzo di tecniche in cromatografia accoppiata alla spettrometria di

massa, risonanza magnetica nucleare, elettroforesi capillare, tutte metodologie molto robuste e sensibili ma non adatte all'

utilizzo sul campo, in quanto richiedono strumentazione appropriata di uso solo in laboratori dedicati. In realtà, alcuni kit

di identificazione rapida del GHB sono stati già prodotti, ma hanno mostrato di essere poco idonei all'identificazione della

sostanza in bevande alcoliche. Kestutis Bendinskas e collaboratori della Università SUNY-Oswego di New York, hanno dunque

messo a punto un metodo enzimatico in grado di rivelare la presenza di GHB in diverse bevande, senza produrre falsi positivi

in presenza di etanolo, come osservato in precedenti studi. Il GHB è un substrato per almeno cinque diversi enzimi e gli

autori hanno lavorato con la aldo-cheto reduttasi 7A2 (AKR7A2), un enzima che trasforma il GHB in semialdeide succinica, ma

che non reagisce con l'etanolo. Utilizzando questo enzima in combinazione con altri reagenti, si osservava un cambiamento di

colore della miscela, dal blu al giallo chiaro, quando veniva fatta reagire con succhi di frutta, latte, soda e numerosi

drink alcolici, ai quali era stato aggiunto il GHB. Il metodo, pur avendo delle limitazioni in quanto non è stato in grado di

identificare il GHB aggiunto al vino, costituisce un'innovazione nel settore essendo pratico e utilizzabile sul campo.
Bendinskas K, Sattelberg P, Crossett D, Banyikwa A, Dempsey D, MacKenzie JA. Enzymatic Detection of Gamma-Hydroxybutyrate

Using Aldo-keto Reductase 7A2. J Forensic Sci, 2011 doi: 10.1111/j.1556-4029.2010.01694.x.