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Molecole a struttura triptaminica con proprietà allucinogene, costituiscono una classe di sostanze con scheletro indolico simile a quello del neurotrasmettitore serotonina. Le più comuni sono la N,N-dimetiltriptamina (DMT), derivato allucinogeno presente in un preparato vegetale, la psilocina e la psilocibina, presenti invece in funghi allucinogeni della specie Psilocybe. Sul mercato illecito sono comparsi, negli anni, diversi derivati sintetici delle triptamine e queste molecole allucinogene sono ampiamente utilizzate come droghe ricreazionali, causando spesso intossicazioni. Un gruppo di ricercatori dei Laboratori di Scienze Forensi ad Osaka in Giappone, hanno recentemente pubblicato uno studio sul metabolismo e l'analisi tossicologica di tre triptamine in campioni biologici, quali la psilocina, la psilocibina e la 5-metossi-N,N-diisopropilltriptamina (5-MeO-DIPT), un derivato sintetico della DMT, tutte sostanze particolarmente problematiche, a causa dell'elevato consumo in Giappone. Kamata, autore principale dello studio, sostiene l'importanza di comprendere le vie metaboliche seguite nell'organismo dalle nuove droghe, per facilitarne l'identificazione nei campioni biologici. Gli autori riportano i metodi gas-cromatografici per l'identificazione della psilocibina, della psilocina e del derivato glucoronato, nelle urine umane. Per quanto riguarda la 5-MeO-DIPT, la sintesi dei tre principali possibili metaboliti, ha permesso, attraverso un confronto dei dati ottenuti con tecniche in cromatografia accoppiata a spettrometria di massa (sia LC-MS che GC-MS), di identificarli univocamente nei campioni di urine provenienti da soggetti che facevano uso di questa sostanza, confermando, nell'uomo, la presenza della via metabolica ipotizzata. I risultati presentati possono essere di aiuto per lo studio di altri analoghi sintetici delle triptamine e per la loro identificazione in casi di tossicologia foren