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Gioco d'azzardo, il DPA avvia strategie per contrastare la dipendenza

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Gioco d'azzardo, il DPA avvia strategie per contrastare la dipendenza

Il gioco d'azzardo porta con sé un rischio che, in particolari gruppi di persone ad alta vulnerabilità, può sfociare in una vera e propria

dipendenza. Il "gambling patologico" non trova ancora riconoscimento nei livelli essenziali d'assistenza (LEA) e pertanto vi è una oggettiva

difficoltà ad organizzare forme strutturate di cura e riabilitazione nei sistemi sanitari regionali. La necessità di risolvere tale problema

è stata riportata e sottolineata nel PAN (Piano d'Azione Nazionale antidroga 2010-2013), che ha evidenziato la necessita di promuovere

iniziative per la prevenzione proprio del gambling patologico. In Italia, i dati disponibili sulla popolazione generale segnalano una

prevalenza di gambling patologico nel corso della vita pari all'1%, mentre il 5% della popolazione appare a rischio di sviluppo dalla

patologia. Nella popolazione studentesca la percentuale di soggetti con gioco d'azzardo problematico appare maggiore (10%) come anche la

presenza di forme già patologiche (5%). Dal punto di vista sociale i soggetti affetti da GAP presentano un elevato rischio di compromissione

finanziaria personale che ha evidenti ripercussioni in ambito familiare e lavorativo, fino ad arrivare alla richiesta di prestiti usuranti:

tra il 2005 e il 2010 si è osservato un aumento del 165% delle istanze di accesso al fondo di solidarietà presentate dalle vittime di usura.

Il gioco d'azzardo, anche nel nostro Paese, ha assunto dimensioni rilevanti ed è sostenuto da una forte spinta commerciale facilmente

percepibile dalle innumerevoli pubblicità che, sempre più, sono presenti sui media. L'aumento del fenomeno implica la necessità di

organizzare e avviare strategie specifiche utili anche a supportare e promuovere ulteriormente il processo di repressione e contrasto

esistente.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)