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Gioco d'azzardo: le criticità del fenomeno focalizzate in un convegno

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Enada Roma, Conagga e Cnr: "Spostare attenzione su gioco illegale e tutela dei minori"


Roma - "Si parla di aumento del Preu ma ci sono 23 miliardi di euro di gioco illegale ma si continuano a perseguire solo le slot e le Vlt. Invece i giochi sono tanti e dobbiamo fare attenzione all'illegalità. L'allarme minori è nelle sale scommesse o nei bar mentre nelle sale slot e Vlt già non potrebbe entrare". Con queste parole, il presidente Conagga Matteo Iori, è intervenuto al convegno 'Gioco d’azzardo patologico e minorenni: l’importanza dell’informazione e della prevenzione', in corso nell'ambito dell'Enada di Roma.
 

"Parliamo però di criticità e parliamo di quelle degli operatori legali", prosegue Iori. Il 56% viene dalle slot e dalle Vlt. Il nostro centro sociale papa Giovanni XXIII ha seguito 775 giocatori patologici. Il 59,5% c'ha chiesto aiuto per gli apparecchi. Su 410ma slot un esercente al mese incassa 280 euro per ogni slot. Significano entrate determinanti per ogni attività pubblica. Sono cifre importanti che entrano ma escono da quali tasche? Solo il 6,7% dei giocatori in Italia gioca alle slot e quindi spendono cifre enormi. Parliamo di 6,23 miliardi di euro".


LE SALE CHIUSE FAVORISCONO IL GAP - Nelle categorie dei giochi a grande dipendenza, ricorda ancora il presidente Conagga, "le slot e le Vlt sono le più alte nella classifica di questo tipo. E più estendo il gioco e più aumento le dipendenze. Un effetto protettivo può essere una slot installata in un posto aperto e con persone che circolano vicino. Le sale chiuse invece favoriscono il giocatore a comportamenti ludopatici. Poi ci sono i totem, giochi illegali che si stanno allargando e dove si può giocare a tutto e dove si dice che non si gioca d'azzardo. Si parla poco di queste situazioni e invece sono assai importanti e comportano grossi rischi".


TUTELARE I MINORI - Le comma 7, "non sono un problema ma alcune possono rappresentarlo. Quelle che riguardano  funzionamento delle slot e un'abilità importante del bimbo per vincere i ticket. Sono giochi pericolosi per la cultura del gioco d'azzardo.
Sulle app online le proposte di gioco che contengono slot sono tantissime e anche se sono legali secondo noi sono pericolose.
I messaggi e le pubblicità sono pericolosi perché viene data la possibilità a tutti di realizzare un sogno o di cambiare la propria vita in pochi minuti. Massima attenzione dobbiamo avere sui giovani e suo messaggi che gli siamo e che ci e li circondano. Tutto per prevenire probabili giocatori d'azzardo patologici.  Gli esercenti possono scegliere giochi meno aggressivi e segnalare ai giocatori le organizzazioni che possono andare in aiuto di quelli più a rischio", conclude Iori.
 

CNR: I DATI SUI PAESI ESTERI - Il convegno ha poi visto l'intervento di Sabrina Molinaro, responsabile sezione Epidemiologia e Ricerca sui Servizi sanitari dell’Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa – Consiglio Nazionale delle Ricerche. "Raccogliamo dal 2006 dati sul gioco con due survey che vanno dai 15 ai 74 anni. Espad è una grande ricerca europea e io ho convinto gli altri Paesi ad inserire un modulo sul gioco d'azzardo. In nord Europa il problema più grosso è il gaming rispetto al gambling che è più a rischio nei paesi del sud Europa. Come noi e la Spagna".


DIVIETO DI GIOCO INCIDE POCO SUI MINORI - Un'indagine che seguito 500 scuole e interi corsi di studi per un'inchiesta profonda che è finita nel libro Consumi d'azzardo. Analizzando i dati Espad 2013, ricorda la Molinaro, si vede che  1 milione di studenti ne 2013 ha giocato d'azzardo, sono il 44% del totale. Hanno giocato almeno una volta ai grattini, alle slot o altro. Il 43% di questi è occasionale e un 15% ha giocato 20 o più volte ed è un dato assai importante. Il divieto di gioco incide pochissimo tra i minori e i maggiorenni. A che giochi giocano? La maggior parte grattini, lotto istantaneo, scommesse sportive ma sono solo maschi e il 22% al poker online. Sulle slot e Vlt giocano il 21%. Tra maggiorenni e minorenni la differenza maggiore è per il poker online dove ci sono maggiori difficoltà e protezioni per giocare sul pc o altri dispositivi".


CENSIMENTO DEI GIOCATORI UNDER 18 - L'intervento della Molinaro ha poi offerto una panoramica sul numero dei minori giocatori. "120mila studenti sono giocatori a rischio e 80mila sono problem gamblers. Sul territorio come sono suddivisi? Nel Veneto sono tutti problematici da anni. In Italia la percentuale è al 7,5%. L'andamento temporale? Si è smesso di parlare di droga e alcol e si parlava solo di gioco ma in effetti questi ha funzionato con un calo di un 5%, dal 16,6 all'11,6 per i giocatori a rischio e dal 10 al 7,5 per i problematici. Parliamo sempre dei giovani ma per gli adulti mentre scendono i giocatori occasionali crescono quelli problematici. In questa fascia di età bisogna lavorare molto nell'ambito familiare. Il fattore di rischio aumenta se aumentano i giochi praticati.
I giocatori problematici o a rischio sono anche quelli che vanno bene a scuola ad esempio. Bisogna stare vicini ai figli e capire dove sono e cosa consumano e quanto spendono per prevenire comportamenti problematici. Stiamo lanciando un nuovo studio: rispetto a nove Paesi che hanno partecipato abbiamo visto che dove c'è uno Stato sociale forte le dipendenze sono più basse. In Albania il gioco problematico è altissimo e dove lo Stato non ha investito. Gli interventi devono essere importanti e globali perché dove vengono fatti progetti di comunità i giocatori problematici sono scesi. Tornando un po' indietro possiamo vedere come gli interventi di prevenzione sul gioco sono cresciuti mentre sulle altre dipendenze scendono e gli effetti sono diametralmente opposti".
 

INDISPENSABILE FORMARE ESERCENTI - La psicoterapeuta e formatrice Cristina Perilli ha invece ribadito: "Noi italiani giochiamo tanto ma la maggior parte lo fa divertendosi come scopo principale. Qualsiasi gioco può sviluppare dipendenza allo stesso modo delle sostanze stupefacenti o dell'alcol. Il gioco compulsivo è un vizio o una malattia? Il vizio è un comportamento volontario ma la malattia sovrasta la sua volontà e la sua vita. Non è solo un fatto mentale ma provoca anche disturbi psicofisici.  Parliamo con gli operatori perché hanno un ruolo unico. Siete dentro e fuori contemporaneamente, conoscete molti dei vostri clienti e siete vicini dove non può arrivare il familiare e neanche i medici. C'è quindi la possibilità di avvicinare i giocatori dove nessuno può. C'è uno scambio reciproco di informazioni che puo essere fondamentale. Ecco che per questo è importante fare della formazione agli esercenti di gioco che possono svolgere dei ruoli fondamentali per questo tipo di problematiche".


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.gioconews.it/cronache/70-generale20/41935-enada-roma-conagga-e-cnr-spostare-attenzione-su-gioco-illegale-e-tutela-dei-minori


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)