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Gioco d'azzardo: lettera aperta dell'ALEA al governo

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LETTERA APERTA

Al Ministro dell'Economia e Finanze Prof. Giulio Tremonti
Al Ministro del Lavoro e Politiche Sociali Dr. Maurizio Sacconi
Al Ministro della Salute Prof. Ferruccio Fazio
Al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Dr. Carlo Giovanardi
Al Sottosegretario di Stato all'Economia e Finanze Dr. Alberto Giorgetti LORO SEDI

ALEA, associazione scientifica che dal 2000 riunisce i maggiori studiosi italiani sul gioco d'azzardo, ha la missione di studiare ed

intervenire sul fenomeno del gioco d'azzardo e le sue ricadute personali, familiari e sociali, prima fra tutte lo sviluppo della patologia di

dipendenza correlata (Gioco D'azzardo Patologico).
I soci di Alea preoccupati dalle prevedibili ricadute socio sanitarie delle decisioni che negli anni recenti si sono susseguite dando luogo

ad una situazione di offerta di giochi d'azzardo legali a bassa soglia che non ha pari al mondo pur constatando alcuni tentativi reiterati

nel tempo di proporre azioni legislative su varie voci a tutela dei giocatori,
in Senato come alla Camera costatando il forte squilibrio tra azioni protettive e azioni promozionali e di diffusione dei giochi d'azzardo

leciti nel territorio constatando, dai nostri vari punti di osservazione privilegiati, sempre maggiori danni alle persone, ai nuclei

familiari e alla collettività sottolineando la sperequazione delle ricadute del gioco d'azzardo tra centro e periferia, essendo centralizzati

i proventi fiscali e decentrate le problematiche correlate preoccupati della continua delega delle iniziative di prevenzione e limitazione

del danno alle società che producono e distribuiscono i giochi le quali, prive di reali vincoli e direttive, appaiono in palese conflitto di

interesse, distorcendo il concetto di gioco responsabile fino a interpretarlo come unicamente rivolto al giocatore/consumatore sottolineando

il fatto che lo Stato, a fronte degli ingenti introiti fiscali derivati dal gioco, non ha finora avviato alcuna concreta iniziativa volta ad

affrontare i problemi sanitari e sociali collegati alla sua capillare diffusione

con urgenza chiedono al Governo

di soddisfare i seguenti requisiti minimi per la tutela della salute individuale, della famiglia, e pubblica, attualmente in grave pericolo

per la gestione delle politiche dei giochi d'azzardo di Stato sin qui adottata, avvalendosi nella predisposizione delle misure degli

specialisti italiani accreditati.
In particolare, si chiede che il gioco d'azzardo legale venga visto non solo come fonte di entrate fiscali, ma anche come potenziale pericolo

per la salute pubblica, derivando da tale inquadramento i successivi provvedimenti.
In sintesi, chiediamo urgentemente di:
inserire nei livelli essenziali di assistenza socio-sanitaria e socio-assistenziale il "gioco d'azzardo patologico" (disturbo mentale

diagnosticabile con precisi criteri diagnostici, incluso nella classificazione diagnostica internazionale ICD-X e riconosciuto come patologia

dall'OMS sin dal 1980) e le sue complicanze, al fine di garantire la presa in carico delle persone affette e delle loro famiglie presso i

servizi dei dipartimenti per le dipendenze
equiparare i giocatori d'azzardo patologici in trattamento ai tossico/alcooldipendenti ai fini delle modalità di accesso ai servizi e dell'

esenzione dal pagamento dei ticket sanitari
garantire la possibilità per i giocatori d'azzardo patologici di fruire gratuitamente di percorsi terapeutici ambulatoriali, semiresidenziali

e residenziali specifici, come accade per i tossico/alcooldipendenti, con le medesime garanzie relativamente al mantenimento del posto di

lavoro fruendo di apposite aspettative
garantire tutela diritto alla cura omogeneamente su tutto il territorio nazionale, definendo piante organiche minime per costituire, nell'

ambito dei dipartimenti per le dipendenze, équipe specialistiche multidisciplinari atte alla presa in carico e prevenzione del gioco

patologico (una equipe ogni 500.000 abitanti costituita da psicologo, assistente sociale, medico/medico psichiatra, educatore professionale,

consulente legale e finanziario)
promuovere e finanziare una campagna capillare di formazione specialistica accreditata rivolta agli operatori in materia di gioco d'azzardo

(sia nei servizi specialistici, sia nei servizi sanitari e sociali di base, sia nelle funzioni legali e finanziarie (legali, magistrati e

consulenti finanziari)
estendere il gratuito patrocinio a spese dello Stato a favore dei soggetti affetti da gioco patologico e loro familiari nell'ambito dei

procedimenti civili e penali instaurati per fatti connessi, direttamente o indirettamente, con il gioco d'azzardo patologico
promuovere la formazione e presenza diffusa in tutto il territorio nazionale di amministratori di sostegno con competenze specifiche sul GAP
garantire il potenziamento delle fondazioni antiusura, con adeguate allocazioni economiche
predisporre percorsi giuridici atti a proteggere le persone che hanno manifestato sintomi di dipendenza da gioco dall'ulteriore accesso ai

giochi d'azzardo (con tecniche di esclusione sia volontaria che imposta)
cambiare lo stile della comunicazione pubblica (adeguando i messaggi pubblicitari alle linee guida internazionali, in particolare escludendo

il richiamo alle vincite possibili e facili quale leva per invogliare al consumo)
affermare e pubblicizzare energicamente e con chiarezza il divieto di accedere a qualsiasi forma di gioco con vincite in denaro ai minori di

anni 18, con definizione delle sanzioni previste per i gestori contravvenenti
abbandonare definitivamente terminologie scorrette sotto il profilo scientifico per riferirsi al disturbo di gioco d'azzardo patologico

(quali ad es. il termine "Ludopatia")
promuovere programmi di prevenzione secondo le linee guida internazionali scientificamente validate
costituire una commissione tecnica sulla protezione dai rischi del gioco d'azzardo che vagli e proponga pareri tecnici ed eventuali

raccomandazioni sui provvedimenti governativi sul gioco d'azzardo
Chiediamo infine che una somma pari allo 0.5% del ricavo fiscale del gioco (in parti uguali a carico dello Stato e delle società

concessionarie) venga annualmente vincolato e ripartito su fondi regionali in proporzione ai volumi giocati dalle popolazioni locali, da

adibirsi esclusivamente al finanziamento delle attività di cura e prevenzione psico-socio-sanitaria del gioco d'azzardo patologico (anche per

la presa in carico di aspetti finanziari e legali impattati dall'azzardo), e che tali fondi vengano utilizzati in primis valorizzando le

realtà territoriali che hanno maturato significativa esperienza documentabile in relazione al GAP, anche attraverso procedure di

accreditamento.
Si ringrazia per l'attenzione e si porgono distinti saluti.
Il Presidente di ALEA
dr. Graziano Bellio
Castelfranco Veneto, 12.07.2011

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)