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Gioco d'azzardo: nuove iniziative per la prevenzione

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Più Toscana contro il gioco d'azzardo: "La Regione introduca norme severe sulle pubblicità"

La reazione arriva dopo la diffusione di alcuni volantini che sponsorizzavano una sala con lo slogan: "Giocare fa bene alla memoria"
«La Regione introduca norme severe che equiparino la pubblicità del gioco d’azzardo a quella del tabacco e vi estenda il divieto di promozione pubblicitaria». È la proposta del consigliere regionale del gruppo “Più Toscana” e membro della IV commissione “Sanità”, Gian Luca Lazzeri, che arriva dopo il “caso Campi Bisenzio” dove due giorni fa sono stati distribuiti centinaia di volantini pubblicizzanti l’apertura di una nuova sala da gioco con in calce un riferimento agli effetti positivi del gioco sulla memoria degli anziani.

«In Toscana – spiega – gli affetti da dipendenza cronica da gioco d’azzardo (il cosiddetto “gambling compulsivo”) riguardano circa 20.000 persone che rappresentano più dell’1% degli individui compresi fra i 15 e i 64 anni. Un’epidemia che rischia di espandersi soprattutto fra le fasce meno abbienti della popolazione sempre più attratte dai cosiddetti “lonely games”, quei giochi come gratta e vinci, video poker e slot machines che non prevedono alcuna interazione sociale e possono essere praticati ovunque e da chiunque. La nostra regione, stando ai dati Cesda, è infatti l’ottava per volume di gioco, con Massa al primo posto tra le province e dove negli ultimi sei mesi si sono verificati due tentativi di suicidio per debiti di gioco. A Firenze due anni fa sono stati giocati più di 850 milioni di euro, in pratica una stima di 900 euro pro capite.

Con questi numeri – prosegue l’esponente di Più Toscana – non possiamo tollerare l’affronto portato da promozioni pubblicitarie come quella di Campi Bisenzio. Serve un pacchetto di norme severe che non si limiti a combattere la dipendenza con campagne di sensibilizzazione, ma che equipari la promozione del gioco d’azzardo a quella sui tabacchi, vietandola. La Regione Toscana, che dei 61 miliardi di euro giocati in Italia, sul suo territorio – conclude Lazzeri – ne ha spesi ben 3,5 deve avere il coraggio di compiere questo passo e fare da apripista nei confronti delle altre giunte regionali».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)