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Gioco d'azzardo patologico: il boom della malattia "costosa"

Gioco d'azzardo patologico: il boom della malattia

Azzardo, a Modena boom della malattia “costosa”

In aumento le persone in cura al Sert, c’è chi arriva a bruciare 600 euro in tre ore. Gratta e vinci, scommesse e slot al top

Qual è la più costosa delle dipendenze? Non la droga tradizionale, nemmeno l’alcol o il fumo.

Il fenomeno che provoca più vuoti è il “gioco” d’azzardo patologico. Può creare estraniamento da sé, dai propri cari e dai propri beni.

«Abbiamo casi di persone che spendono oltre 600 euro in tre ore - ha riconosciuto il dottor Claudio Ferretti, responsabile del servizio Tossicodipendenze dell’Ausl di Modena - di cui 500 per le video slot, 80 per la cocaina, 50 per gli alcolici e un pacchetto di sigarette. Nessun cocainomane, eroinomane o alcolista può spendere cinquecento euro in un giorno». Alcuni numeri a Modena sono eloquenti. Un esempio? Gli utenti in carico.

Nel 2015 erano 96 quelli già conosciuti al Sert dell’Azienda unità sanitaria locale cittadina. Tre in più di quelli seguiti per tabagismo. In assoluto, il secondo crea più accessi dell’azzardopatia (termine coniato dagli esperti per cancellare la componente ludica).

TANTI GLI UNDER 50. Tuttavia, analizzando i dati, si scopre una netta prevalenza di under 50. Le cartelle di persone con massimo 49 anni seguite per le sigarette sono 25. Rappresentano il 26,9% delle 93 totali. Per l’azzardopatia la percentuale sale al 46,9% (45 casi). Abbassando di dieci anni la soglia, il divario è ancora più ampio. Tra gli under 40, infatti, gli utenti sono rispettivamente tre e diciotto (3,2% e 18,8% dei due valori globali). L’azzardo patologico che crea più dipendenza, secondo le cifre dell’Ausl di Modena, è legato alle “new slot”. La categoria, in cui figurano slot machine e videopoker, assorbe l’attenzione di 87 dei 152 profili individuati (57,2% del totale). Dopo la categoria “altro” (17 casi), i problemi sono legati a lotto e superenalotto (11), video lotterie (9), lotterie istantanee e gratta e vinci (9). Una precisazione è d’obbligo: gli utenti in cura sono individui che hanno riconosciuto una dipendenza. Non sempre ciò accade. Si può provare vergogna o pensare che la “fortuna” torni a guardare “dalla parte giusta"

RAGAZZI PIU' A RISCHIO. Attenzione anche ai giovani. I dati, in questo caso, provengono da una ricerca europea sull’alcol e altre droghe (Espad nell’acronimo inglese). Nel 2014 il “gioco” d’azzardo aveva una prevalenza del 30,4% nel territorio modenese. Valore più alto rispetto a tutte le altre sostanze, dall’eroina (1,3%) alla cannabis (23%). Le uniche eccezioni sono quelle legate all’alcol. Se le “abbuffate” (binge drinking) sono percentualmente vicine (31,2%), si discosta di molto il consumo tradizionale (79,8%). Dove si “gioca” di più d’azzardo? La risposta in un’altra analisi comunitaria (Ispad). Dal biennio 2010-11 al 2013-14 le abitazioni private (su base regionale) sono salite dal 16,8% dal 20,7%. Netta la riduzione per bar, tabacchi e pub (dall’80,7% al 50,8%).


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2016/02/29/news/azzardo-boom-della-malattia-costosa-1.13045291


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)