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Giornata mondiale contro l'Aids: la situazione in Italia

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Maschio, under 40, straniero. La nuova faccia dell'Hiv in Italia
Si celebra oggi la Giornata mondiale contro l'Aids. In Italia ancora troppe diagnosi in ritardo


In Italia, tre persone su quattro tra quelle che hanno scoperto di avere un'infezione di Hiv nel 2011 sono maschi. La gran parte con poco meno di 40 anni. In un terzo dei casi si tratta di stranieri. Quattro volte su cinque hanno contratto l'infezione con un rapporto sessuale non protetto. Più della metà dei casi, al momento della diagnosi, era era già in fase avanzata di malattia.


Questo il ritratto dell'Hiv in Italia presentato in occasione della Giornata mondiale di lotta contro l'Aids che si celebra oggi in tutto il mondo.


«Nel 2011 sono stati diagnosticati 5,8 nuovi casi di Hiv positività ogni 100.000 residenti. Nella maggior parte delle regioni l'incidenza dell'infezione da Hiv sembra avere un andamento sostanzialmente stabile; in alcune aree però (Bolzano, Sassari, Valle d'Aosta, Umbria, Sicilia) appare in aumento, mentre in altre si osserva un andamento in diminuzione (Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Trento). Nel 2011 l'incidenza più bassa è stata osservata in Calabria e quella più alta in Valle d'Aosta», ha illustrato la direttrice del Centro Operativo Aids dell'Istituto superiore di sanità Barbara Suligoi.


«Da quest'anno - ha aggiunto - è disponibile per la prima volta il dato sul motivo che ha condotto le persone scoperte come Hiv positive ad effettuare il test Hiv: nel 2011 il 24,8% delle persone con una nuova diagnosi di infezione da Hiv ha eseguito il test Hiv per la presenza di sintomi che facevano sospettare un'infezione da Hiv o l'Aids, il 13,4% in seguito ad un comportamento a rischio non specificato e il 10,3% in seguito a rapporti sessuali non protetti».


Numeri che dimostrano come il test Hiv rimanga ancora lontano dal diventare un'abitudine consolidata.


Per quanto concerne invece l'Aids conclamata, dall'inizio dell'epidemia (nel 1982) a oggi, in Italia, sono stati segnalati circa 64 mila casi di Aids, di cui quasi 50 mila deceduti. L'incidenza di Aids e il numero di decessi per anno continuano però a diminuire, principalmente per effetto delle terapie antiretrovirali combinate. Inoltre, diminuisce costantemente la proporzione di persone che alla diagnosi di Aids presentano una candidosi o una tubercolosi polmonare, mentre è aumentata la quota di pazienti che presentano sarcoma di Kaposi o linfomi.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)