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Giovani, alcol e droghe: nei Sert della Regione solo 3 mila pazienti a fronte di almeno 10 mila dipendenti patologici

Giovani, alcol e droghe: nei Sert della Regione solo 3 mila pazienti a fronte di almeno 10 mila dipendenti patologici

 Giovani, alcol e droghe: nei Sert della Regione solo 3 mila pazienti a fronte di almeno 10 mila dipendenti patologici

 In Campania, su una popolazione generale di circa 6 milioni di abitanti, i soggetti presi in carico dai servizi per le dipendenze patologiche sono circa 3 mila. Numeri molto bassi, di gran lunga sottostimati rispetto alle percentuali che dicono che almeno 10 mila giovani sono soggetti a dipendenze patologiche senza contare gli adulti e i giovani adulti.

In molti, dunque sfuggono a qualsiasi controllo e cura. E di questi circa un terzo ha problemi di alcol. “La Campania e l’alcolismo: percorsi, proposte e possibilità terapeutiche”. Questi i numeri e i temi emersi dall’evento che ha visto in un unico tavolo i responsabili dei servizi delle tossicodipendenze delle Asl della Regione Campania per sensibilizzare le istituzioni sanitarie su alcolismo e patologie alcol correlate. Ma anche per valorizzare a livello regionale alcune esperienze innovative di trattamento farmacologico e aprire un confronto tra gli operatori del settore dai Sert ai servizi di alcologia sul trattamento e riduzione del consumo di alcol. L’obiettivo è migliorare il dialogo tra operatori e istituzioni sanitarie regionali su organizzazione servizi e fare il punto sui trattamenti disponibili.
 
“In Campania l’alcolismo giovanile è diventato un importante problema di salute pubblica – spiega Rosanna Romano, responsabile del settore fasce deboli dell’assessorato regionale alla Sanità - moltissimi ragazzini fanno un uso smodato di superalcolici senza rendersi conto dei gravi danni che ne derivano.

Giovani, alcol e droga: come una “moda sociale” allarmante, in voga soprattutto tra minori under 16 che bevono per gioco, per sentirsi parte integrante del gruppo di amici o per sconfiggere la timidezza adolescenziale. Un comportamento che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il mondo e che non lascia indifferenti medici e ricercatori. 

In realtà – dicono gli esperti - le sostanze derivate dal metabolismo dell’alcol danneggiano silenziosamente sia le cellule nervose, i neuroni, sia i circuiti che connettono le diverse aree del cervello, con un danno specifico sui centri che regolano la memoria e l’impulsività. La vulnerabilità del cervello è poi ulteriormente potenziata dalla carenza di sonno, così diffusa fra i giovanissimi, e dall’effetto sommatorio con le droghe. “Genitori, nonni, insegnanti e tutti gli operatori sanitari dovrebbero educare, spiegare, non stancarsi di vegliare, dare regole chiare e farle rispettare: la salute di un figlio è un bene troppo prezioso per lasciarlo distruggere dall’alcol- dice Giorgio Di Lauro, direttore del dipartimento per le dipendenze patologiche dell’Asl Napoli 2 Nord - bere è diventato ormai una moda tra i giovanissimi, che si sfidano in vere e proprie gare al massacro utilizzando i Social network”.
 
L’ultima tendenza è trasferire in chat le bevute, gareggiando in folli competizioni all’ultimo ‘cicchetto’.

“La pratica clinica – aggiunge Di Lauro – ci da ragione di essere molto preoccupati. I ragazzi non si rendono conto della gravità di questi comportamenti, perché non percepiscono l’alcol come una droga. Spesso però ne restano schiavi e non di rado rischiano addirittura il coma etilico. Il nostro cruccio – conclude il medico - è non riuscire ad “agganciare” molti dei giovanissimi che vivono queste realtà, perché non capiscono che hanno bisogno di aiuto”. Eppure l’alcolismo è una malattia cronica, che determina alterazioni comportamentali, fisiche e psichiche. Un allarme sociale, visto che gli effetti dell’alcolismo interferiscono pesantemente con la salute della persona e con la vita lavorativa, relazionale e sociale. Cirrosi epatica, pancreatite, tumore al seno, epilessia, disfunzioni sessuali e depressione a cui si aggiungono perdita della lucidità, riduzione della memoria, rallentamento dei riflessi e stato di ebbrezza spesso causa di incidenti stradali le conseguenze più comuni dell’abitudine all’alcool. 

 

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.quotidianosanita.it/campania/articolo.php?articolo_id=29798


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)