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News di Alcologia

Giovani, alcol e sballo: le riflessioni di una studentessa

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Emergenza alcool, caccia allo sballo serale
«L'alcool? Mi aiuta a sballarmi il sabato sera.» La frase riportata è una delle risposte più usate dai ragazzi per motivare

il loro utilizzo di bevande alcoliche. Da questa frase si può comprendere che, dalla maggior parte dei giovani, l'alcool

viene visto sia come una sostanza che aiuta ad affrontare, almeno per un certo arco di tempo, determinate difficoltà

personali come: la timidezza, la paura, l'imbarazzo; sia come bevanda che aiuta ad avere gioia e divertimento. Molte volte

però, come si è potuto constatare nell'indagine sull'uso di bevande alcoliche che ha coinvolto ragazzi dai 14 ai 19 anni i

giovani vedono l'alcool in due modi: come un'automedicazione per dimenticare almeno per un breve lasso di tempo, che

corrisponde alla durata dell'effetto dell'alcool, i propri problemi spesso legati ad un momento di crisi adolescenziale; o

come bevanda da bere in compagnia per divertirsi tutti assieme. Ovviamente i ragazzi in base all'obiettivo della serata,

divertirsi o trovare consolazione, bevono diverse quantità di alcool anche se la maggior parte di essi afferma che in media

in una serata normale bevono 2 o massimo 3 "bicchierini". Ormai i giovani, come è emerso analizzando i dati dell'inchiesta,

si avvicinano alle bevande superalcoliche fra i 14-15 anni e lo fanno per un semplice motivo: hanno già a questa età la

possibilità di uscire la sera e di utilizzare i soldi dati dai propri genitori per la serata, solamente per "comprarsi da

bere". Molti dei ragazzi intervistati inoltre hanno affermato che hanno assaggiato a quest'età i superalcolici per cercare di

assomigliare alle persone più grandi di loro. Si parla di bevande superalcoliche perché analizzando i dati riportati

nell'intervista svolta, i ragazzi provano per la prima volta gli alcolici a casa in presenza dei propri genitori che sono i

primi a proporgli di assaggiare vino o birra durante i pasti ma in maniera innocua. In ogni caso per quanto riguarda

l'utilizzo dei superalcolici i ragazzi tra i 16 e i 19 anni, se pur hanno già conosciuto l'alcool ed i suoi effetti,

continuano a bere per ritrovare ogni volta quello stato di euforia e benessere. Molti ragazzi però si fanno piacere l'alcool

perché hanno il timore o di essere esclusi dal gruppo, ad esempio ordinando un'aranciata invece di un malibù-cola o un gin-

lemon, oppure perché hanno la paura di non riuscire a divertirsi nella stessa maniera degli altri se non bevono come loro o

infine semplicemente perché hanno paura di non riuscire a lasciarsi andare ma di essere sopraffatti dalla propria timidezza.

Ma siamo sicuri che ci sia bisogno dell'alcool per divertirsi il sabato sera? E per quanto riguarda la timidezza, non

bisognerebbe sconfiggerla prima o poi da soli senza alcuno strumento esterno? In ogni caso l'alcool è una bevanda per cui è

necessario sia sapersi controllare nell'assunzione sia avere conoscenza di quanto il proprio fisico riesca a reggerla perché,

se non si sa bere, si possono avere gravi conseguenze come rischiare l'intossicazione e quindi il coma etilico, oppure

causare o essere coinvolti in incidenti stradali. Infatti come viene riportato sul sito "alcol.info", statisticamente, su

170.000 incidenti stradali 50.000 sono attribuiti all'uso di alcool; mentre, per guando riguarda l'intossicazione

dall'alcool, si può constatare, in due articoli di giornale, pubblicati sul sito de Il Piccolo, che in questi ultimi due

capodanni a Trieste sono stati ricoverati per intossicazione etilica 80 ragazzi nel 2009 e altri 47 nel 2010.
Annalisa Benci - Classe IV gamma Liceo socio-psico-pedagogico G. Carducci