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Giovani, alcolismo ed educazione: una riflessione

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Giovani, alcolismo, educazione: riflessione seria non propaganda sterile
Il problema dei comportamenti individuali e collettivi dei nostri giovani non può essere affrontato con la solita, ripetitiva e, a questo
punto, noiosa baruffa. Probabilmente se la pubblicazione delle varie prese di posizione richiedesse un pagamento, tanto di quello che viene
messo in giro ci verrebbe risparmiato, perché l'impressione è che "scrivo perché non mi costa nulla e l'anonimato mi permette di tirare il
sasso e nascondere la mano" che infine è simile a chi va a fare una rissa a volto coperto. Come esempio di comportamento non è male!
Il modo di comportarsi non è innato, si acquisisce fin dalla nascita, giorno dopo giorno, più per imitazione che con i discorsi e questo
deve farci riflettere; forse non siamo dei buoni modelli. Se a questo aggiungiamo che, nonostante tutte le misure repressive che vengono
messe in atto, il vandalismo, l'abuso sistematico, specie il fine settimane, di sostanze varie non diminuiscono, vuol dire che nulla del
sistema prevenzione-repressione funziona a dovere.
Quello che, a nostro avviso, è carente a tutti i livelli "famiglia, scuola, attività nel tempo libero, partiti politici ecc" è il concetto di
legalità ovvero di quello che è lecito fare, quello che è illecito, ma si può fare, pagandone le conseguenze. E far pagare il fio ad un
nostro giovane per un atto illecito, anche in famiglia, è spesso doloroso e difficile, è molto più facile far finta di non vedere o, ancora
peggio, giustificare l'atto e delegare le responsabilità a qualcun altro. Essere giovani al giorno d'oggi è impresa ardua ma, probabilmente
lo ancora di più essere adulti, ovvero essere di buon esempio.
Non bastano le telecamere, il richiamo alla scuola e alle associazioni: per una corretta educazione è necessario che ogni adulto si comporti
da tale. Come tutte le cose, anche l'attività di Agnese con noi può essere migliorata, ma non può essere accusata di induzione al consumo di
alcoolici; piuttosto riflettiamo sul messaggio che passa su tutti i media "chi guida non beva cioé se non guidi puoi bere quanto
vuoi.....questo non è induzione al consumo di bevande alcooliche?


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)