Giovani e alcol: il 30% esce ubriaco dalla discoteca e si mette alla guida
Giovani e alcol: il 30% esce ubriaco dalla discoteca e si mette alla guida
Alcol che rallenta i riflessi e fa pigiare il piede sull'acceleratore mettendo a rischio la vita di chi guida e degli altri
automobilisti: un avvertimento che sentiamo spesso alla tv, nelle varie "pubblicità progresso" o nelle trasmissioni che si
occupano del mondo giovanile e delle stragi del sabato sera, ma che non sembra avere presa sui ragazzi.
E' quanto è emerso in occasione del convegno finale del progetto europeo "TEN D by Night (Dark, Dance, Disco,Dose, Drugs,
Drive, Danger, Damage, Disability, Death)", co-finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del Programma di Sanità
Pubblica, che ha rilevato come il binomio alcol-guida caratterizzi le serate dei più giovani. I dati parlano di un 30% dei
ragazzi che esce dalla discoteca con una dose di alcol maggiore al limite dello 0,5 grammo/litro consentito per mettersi alla
guida e lo vogliono fare lo stesso. Il 10% dei ragazzi tra i 16 e i 30 anni ha invece avuto almeno una volta la sospensione
della patente.
Lo studio ha coinvolto numerosi partner europei attivi in Italia, Polonia, Paesi Bassi, Bulgaria, Belgio, Spagna e Lettonia,
con l'obiettivo di definire un approccio europeo che contribuisca alla riduzione del numero e della gravità degli incidenti
stradali, in particolare quelli che coinvolgono i giovani e che si verificano nei weekend e possono essere correlati al
consumo di alcool e sostanze stupefacenti. Il progetto, attraverso installazione di punti informativi in discoteche in 6
Paesi Europei, ha coinvolto attivamente 4.857 giovani fra i 16 e i 24 anni, che hanno aderito volontariamente e su base
anonima alla ricerca rispondendo ad un questionario e sottoponendosi a test alcolometrici e salivari, per la rilevazione del
consumo di sostanze stupefacenti, e alla misurazione dei tempi di reazione alla guida attraverso un simulatore.
Il triste risultato finale dimostra come la strada verso un comportamento più consapevole sia ancora lunga. E da percorrere
con quella "lucidità" che i ragazzi sembrano non avere alla guida.