338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Giovani e alcol: oltre il 90% degli under 14 lo ha provato, primo "sorso" tra i 6 e i 10 anni, quasi sempre il famiglia

cufrad news alcologia alcol alcolismo giovani e alcol: oltre il 90% degli under 14 lo ha provato, primo "sorso" tra i 6 e i 10 anni, quasi sempre in famiglia

GIOVANI & ALCOL: OLTRE IL 90% DEGLI UNDER 14 LO HA PROVATO, IL PRIMO SORSO È TRA 6 E 10 ANNI MA IL "DEBUTTO" AVVIENE IN FAMIGLIA (73% DEI CASI). I PIÙ BEVUTI? GLI ALCOLPOP CON POCO ALCOL. COSÌ UN'INDAGINE DELL'OSSERVATORIO PERMANENTE GIOVANI E ALCOL


Sono oltre il 90% i ragazzi italiani under 14 che hanno già provato bevande alcoliche. Un "debutto" alcolico che avviene in famiglia, nel 73% dei casi. E il primo sorso è drammaticamente precoce , tra i 6 e i 10 anni, per percentuali che arrivano fino al 35% dei ragazzi intervistati nell'indagine "Adolescenti e alcol", realizzata dall'Osservatorio permanente giovani e alcol (Opga), in collaborazione con la Società italiana di medicina dell'adolescenza (Sima) e a cura di Carlo Buzzi dell'Università di Trento, su un campione rappresentativo di 2.102 studenti di terza media, per fotografare i comportamenti dei giovani con l'obiettivo di definire strumenti utili a combattere e prevenire l'abuso di alcolici.


Le bevande alcoliche più consumate? In testa, i drink a basso contenuto alcolico, i cosiddetti "alcolpop" (53,5%) che superano la birra (49,5%), per lungo tempo incontrastata dominatrice del consumo adolescenziale, e, a seguire, il vino (39,1%), gli aperitivi o i digestivi (34,9%) e infine i superalcolici (21,1%). E se i giovani arrivano ad ubriacarsi, lo fanno soprattutto per divertirsi, adeguarsi al gruppo o sballare.


La stragrande maggioranza degli intervistati (90,4%) dichiara di avere già avuto un approccio con le bevande alcoliche. Le ragazze sono meno precoci dei coetanei ma, arrivate in terza media, le percentuali tra maschi e femmine si equivalgono. Il 29,5% dichiara di aver bevuto per la prima volta tra i 6 e i 10 anni e l'8,2% a meno di 6 anni con una netta differenza territoriale rispetto a quest'ultimo dato: nel Nord-Est si è più precoci (11,6% prima dei 6 anni e il 35% tra i 6 e i 10 anni). Solo l'8,3% dei maschi e il 10,5% delle femmine, invece, ha dichiarato di non aver mai assaggiato una bevanda alcolica. La prima esperienza con l'alcol è vissuta quasi come "normale", senza particolari valenze trasgressive: comincia, infatti, in famiglia (il 73% dei casi), nel 59% dei casi con mamma e papà, nel 14% insieme ad altri parenti. Il 18,3%, invece, ha avuto la prima esperienza con amici coetanei (11,4%) o più grandi (6,9%), con una leggera prevalenza delle femmine (20,5%).


Il fatto che il primo contatto con l'alcol sia mediato da occasioni familiari e dalla presenza delle figure genitoriali, dice Enrico Tempesta, presidente del Laboratorio scientifico dell'Osservatorio giovani e alcol, "è un tratto noto e caratterizzante della nostra cultura. Oggi però in un contesto socioculturale profondamente cambiato, in cui sono venute meno molte delle strategie tradizionali di contenimento e molti fattori di moderazione, l'inizio precoce presenta nuove valenze e nuovi rischi". La precocità della prima esperienza con cui gli adolescenti italiani si accostano all'alcol non implica necessariamente che si instauri un'abitudine al consumo. Il contesto in cui è avvenuto il primo contatto con l'alcol - che abbiamo visto essere prevalentemente familiare - non favorisce automaticamente l'abitudine al bere, ma nemmeno lo scoraggia, emerge dall'indagine. Tuttavia, dai dati raccolti sembra che tra chi ha avuto un debutto alcolico in famiglia, solo il 18,4% è diventato bevitore abituale, mentre chi ha iniziato a bere con gli amici ha sviluppato un'abitudine al consumo (52,9%). Tra i giovani bevitori, il 53,6% è rappresentato da consumatori occasionali mentre il 23,1% è già costituito da bevitori abituali. In quest'ultimo caso, si tratta nella maggioranza dei casi di maschi che vivono nel Centro-Nord del Paese, in area metropolitana.


Un "cicchetto" per divertirsi, adeguarsi al gruppo o sballare: sono queste le principali motivazioni degli under 14 che si avvicinano all'alcol e che in oltre 2 casi su 10 si sono già ubriacati almeno una volta. Gli adolescenti, insomma, non considerano l'alcol una via di fuga ma una sorta di rito, spesso giocoso, di appartenenza. E non è un caso che la percentuale di chi ha ammesso di aver provato l'esperienza dell'ubriacatura (il 22,15% del campione totale) cresce quasi esponenzialmente a seconda di quanto sia diffusa questa abitudine all'interno del gruppo dei pari di riferimento. Per quando riguarda le motivazioni, nel dettaglio, le risposte più gettonate sono state: divertirsi (59%), adeguarsi al gruppo (45,1%) e sballare (36%). Il dato dell'ubriacatura, anche occasionale, desta molta preoccupazione data l'età del campione intervistato. Nelle aree metropolitane il fenomeno è più accentuato che altrove (30,3%). Una lieve differenziazione nell'abuso si registra tra maschi e femmine rispettivamente al 26,5% i primi e il 22,3% le seconde. Il giovane che frequenta un gruppo che fa abituale uso di bevande alcoliche è più vulnerabile e portato a diventare un consumatore abituale. La diffusione di un comportamento d'abuso tra i giovani adolescenti, spiegano gli esperti, è in parte dovuta ad un facile accesso alle bevande alcoliche. Il 59,2% degli intervistati può procurarsi senza particolari impedimenti la birra, la percentuale ha una flessione per il vino (49,8%) e per i superalcolici (32,4%).


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)