Giovani e dipendenze: i dati di una ricerca
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Chi prova presto droghe, in particolare marijuana, spesso va avanti. Lo dicono i numeri: due ragazzi su dieci, fra quanti fanno uso di droga, ha provato stupefacenti prima dei 14 anni. E sei su dieci hanno bevuto alcolici. A delineare questo quadro la ricerca «Giovani, uso di sostanze, precarietà e genere», commissionata dalla Provincia di Milano e condotta su 509 ragazzi intervistati a Milano, Roma, Firenze, Napoli e Genova.
A Milano in particolare la precarietà lavorativa risulta una delle cause maggiori del disagio tra i ragazzi che, in un quinto dei casi a livello nazionale, iniziano a fare uso di sostanze già in fase preadolescenziale, tra gli 11 e i 13 anni. «Milano è la città con maggior precarietà lavorativa, con offerte elastiche e occasionali, ma è anche la città che offre più posti di lavoro, quindi con una disponibilità economica maggiore per i ragazzi, che si trovano quindi in una situazione più a rischio. La ricchezza della città attira maggiormente lo spaccio che trova facile smercio tra i ragazzi», ha spiegato l'assessore allo Sport e Politiche giovanili Cristina Stancari.
E Milano si conferma, ancora, capitale europea della «cocaina», con livelli di consumo e offerta più alti anche di quelli di Londra e Lugano. Da questo punto di vista, Milano rappresenta rispetto alle altre città italiane un modello «più europeo» del consumo di droghe. «I dati - ha sottolineato anche Riccardo De Facci, responsabile nazionale delle dipendenze del Cnca e presidente coop Lotta contro l'emarginazione - ci restituiscono l'immagine di una città che è l'esempio delle metropoli moderne».
Le ragazze poi non sono da meno dei ragazzi. E tendono sempre più a eguagliare i maschi. Con la sua visione di modernità, lo evidenzia la ricerca, Milano rappresenta un luogo di maggiore autonomia per le donne, con una maggior possibilità di acceso alle sostanze, anche in maniera autonoma rispetto alla coppia.
Un quinto dei ragazzi intervistati a livello nazionale, rivela la ricerca, ha consumato sostanze stupefacenti per la prima volta in fase preadolescenziale, tra gli 11 e i 13 anni e nel 90 per cento dei casi al primo consumo ne sono seguiti altri. Sempre per il 90 per cento, la sostanza più utilizzata è la cannabis.
Consumo tendenzialmente più precoce per l'alcol, sostanza preferita dalle ragazze, e consumata dal 60 per cento degli intervistati sotto il 14 anni. L'utilizzo degli stupefacenti avviene generalmente in gruppo e sempre più spesso avviene all'interno delle mura domestiche: il 41,8% del campione ha dichiarato di usare sostanze prima di andare a scuola o al lavoro. Il 72,1 per cento di questi fa uso di cannabis, mentre 81 tra gli intervistati hanno dichiarato di utilizzare alcol, 15 eroina, 12 superalcolici e 10 cocaina. «L'uso di sostanze avviene oggi in luoghi diversi da quelli abituali legati al divertimento e non è più solo sintomo di disagio, ma è connesso allo stile di vita, inteso come segnale di modernità - ha commentato Stancari - per questo, non è più importante individuare solo sulla cura, ma diventa fondamentale lavorare sulla cause e sulle precondizioni. Serve un nuovo patto che coinvolga enti locali, enti specialistici e tutto il territorio, comprese associazioni e organizzazioni di gestori».