Giovani e vino: la cultura del bere bene
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Giovani e vino: la cultura del bere bene
Il vino, anche se alcolico, non fa male, in giuste dosi è una bevanda, non solo buona, ma che può fare bene; il vino apporta gusto al pasto,
fa parte della tradizione e della cultura italiana. Lo dice Giorgio Calabrese, nutrizionista, lo ribadisce il presidente di Federvini
Lamberto Vallarino Gancia, opponendosi alla campagna anti alcol di Assoutenti che ha promosso l'idea di usare, per il vino, etichette con
avvertenze sui rischi per la salute simili a quelle che si trovano sulle sigarette.
La posizione di entrambe è chiara: non è possibile demonizzare il vino, è l'abuso di alcol che nuoce all'organismo. Il vino è frutto del
territorio ed è un comparto economico strategico per l'economia italiana: solo attraverso l'educazione è possibile diffondere la cultura del
bere bene, cioè del consumare alcol in dosi limitate, optando per vini di qualità per goderne il sapore e il profumo. I giovani sono sempre
più inclini a scoprire il buon vino da consumare con moderazione: lo conferma Assoenologi, secondo cui gli italiani, pur consumando sempre
meno (nel 2015 i consumi saranno probabilmente sotto i 40 litri pro capite), sono sempre più curiosi verso il mondo che c'è dietro il
bicchiere, un patrimonio di tradizioni importante. Il vino, inoltre, anche fra i giovani è protagonista più della tavola domestica che del
fuori casa. La cultura del bere, l'informazione, la diffusione della cultura legata al vino, in conclusione, valgono molto più che qualsiasi
etichetta.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)