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Giovani, il 25% ubriaco prima di cena: i dati del Modavi (Movimento Associazioni Volontariato Italiano)

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Giovani, il 25% ubriaco prima di cena

Etilometro sconosciuto dal 74% degli under 25 romani: ecco i dati di "Because the night", campagna del Modavi (Movimento delle associazioni di volontariato italiano) contro l'abuso di alcool

di Emanuela Micucci


"Bevuti" prima di entrare in discoteca. L'86,8% dei giovani romani consuma alcool prima di andare a ballare. Già nel tardo pomeriggio per il 25% di loro, tra happy hour e aperitivo. Poi alza il gomito a cena (18,9%). Ma il più innaffiato di drink, birra e vino è il dopocena, per il 42,9% dei ragazzi. Solo 8,2% inizia a bere nei locali notturni. «È ora di sfatare il mito, ormai un po' anacronistico, che vede le discoteche come luogo di perdizione», spiega Irma Casula, presidente nazionale del Movimento delle associazioni di volontariato italiano (Modavi), illustrando i dati del progetto "Because the night", campagna di prevenzione contro l'abuso di alcool realizzata in città dal Modavi con il sostegno del Dipartimento Promozione servizi sociali e della salute di Roma Capitale (http://becausethenightroma.wordpress.com/). «Vuoi - prosegue Casula - per i prezzi scoraggianti che ha l'alcool nei locali, vuoi per le norme più restrittive, è un dato di fatto che i luoghi che, oggi, necessitano maggiore attenzione sono proprio quelli da cui i giovani passano prima di andare a ballare».


Ponte Milvio, Pigneto, Campo dei Fiori, ma anche il quarto tempo del Sei Nazioni di rugby e gli Internazionali di tennis al Foro Italico: dodici giovani operatori dell'associazione, giacca o maglietta bianca con il logo della campagna, per 4 mesi (dal 12 marzo 2012) nel fine settimana hanno girato i locali della movida romana, dalle 19 alle 24, distribuendo gratuitamente etilometri monouso, facendo provare occhiali "alcolvista" che simulano la percezione ottica di chi è in stato di ebbrezza, informando i coetanei sui rischi dell'abuso di bevande alcoliche. Trentadue serate nelle quali hanno somministrato a 1.372 ragazzi tra i 15 e i 25 anni un questionario sul rapporto dei giovani con l'alcool.


«Il nostro studio ha messo bene in luce la scarsissima confidenza che hanno i ragazzi con l'uso dell'etilometro», sottolinea Casula. Solo l'1,1% dichiara di misurare il tasso alcolemico quando ne ha l'occasione, il 73,9% non l'ha mai fatto, il 20,5% raramente. Appena il 4,5% lo controlla spesso. Non solo. Oltre metà dei giovani, il 50,9%, non conosce i limiti alcolemici previsti dal codice della strada. I meno informati i minorenni: fermi al 10% i quindicenni e sedicenni, che conoscono il tasso consentito dalla legge; meglio i diciassettenni che superano il 30%. Percentuali che salgono con la maggiore età, con i ventunenni più preparati di tutti (quasi 60%). Tuttavia, è proprio tra i ragazzi di questa età che si è maggiormente rilevato un tasso alcolemico superiore ai limiti. La maggioranza dei ragazzi romani, il 76,3%, consuma bevande alcoliche entro le quantità consentite, sebbene preoccupi il 23,7% che ne abusa.


"Beacause the night" nasce anche per promuovere la cultura dell'automisurazione del tasso alcolemico, che «purtroppo in Italia manca - continua Casula -. Eppure si tratta di uno strumento importantissimo di conoscenza e di prevenzione alle stragi del sabato sera. Obbligare i gestori a tenere l'etilometro nei locali è inutile, se prima non si insegna ai ragazzi l'importanza di questo strumento. La lacuna, più che legislativa, è culturale: serve più informazione, più sensibilizzazione. Sarebbe utile, invece, creare una sinergia tra istituzioni, imprese del tempo libero e terzo settore».


Confortante il dato sulla presenza nel gruppo di giovani del "guidatore designato", un ragazzo sobrio che conduce in automobile gli amici: lo prevedono il 62,9% degli intervistati, ma è assente in un significativo 37,1% di casi. «Bisogna diffondere il costume mediterraneo del bere - commenta Piergiorgio Zuccaro dell'Istituto superiore di sanità -: bere poco, ma bere meglio, senza eccedere. Inoltre bisogna rafforzare le forze vitali dei giovani, in modo che non subiscano le dinamiche del gruppo».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)