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Giovani italiani e consumo di alcol: un confronto con i paesi europei

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Un confronto con i giovani europei
Un confronto con gli altri Paesi dell’Unione Europea effettuato nel 2011 nell’ambito di un’indagine Flash Eurobarometro mostra che i giovani italiani hanno, rispetto ai loro coetanei europei, una buona percezione del rischio collegato all’uso regolare di alcol.


Il 64% degli intervistati valuta infatti tale consumo ad alto rischio, con una percentuale che è superiore alla media europea (57%) e che si colloca al 9° posto della classifica dei 27 Paesi europei, tra il valore massimo della Lettonia (80%) e quello minimo della Danimarca (26%). Sommando le percentuali di coloro che valutano ad alto rischio il consumo regolare di alcol con quelle di chi valuta tale consumo a medio rischio, l’Italia occupa una posizione ancora migliore nella classifica, con una percentuale del 96%,inferiore di un solo punto percentuale a quella dei Paesi con il valore massimo (Lettonia e Ungheria, 97%) e che si riscontra peraltro anche in Portogallo e Slovenia.
 

I giovani italiani risultano inoltre i primi in classifica, rispetto ai coetanei europei, nella percezione di un rischio medio-alto nell’uso occasionale (una o due volte) di alcol, con una percentuale del 41% degli intervistati che percepisce tale rischio (il 10% percepisce un rischio alto e il 31% un rischio medio). La media europea è del 26% e i valori più bassi si riscontrano nella Repubblica Ceca (11% ).


Secondo la stessa indagine i giovani italiani sembrano abbastanza allineati ai loro coetanei europei in merito alle opinioni sulla facilità/difficoltà di accesso all’alcol.
L’80% dei giovani italiani intervistati infatti ritiene “molto facile” l’accesso alle bevande alcoliche (media europea: 82%) ed il 15% lo ritiene “abbastanza facile” (media europea: 14%). Fra i giovani italiani peraltro la percezione di un accesso molto facile all’alcol non raggiunge le frequenze massime riscontrate fra i giovani danesi (94%), cechi (91%) e olandesi (88%).

Una percezione di facile accesso all’alcol significativamente minore della media europea si può riscontrare solo tra i giovani greci e ciprioti, tra i quali l’accesso all’alcol è ritenuto molto facile, rispettivamente, solo dal 58% e 59% degli intervistati ed impossibile dal 3% e 6%.

Tra i giovani greci peraltro nel 2008 la stessa indagine Eurobarometro aveva rilevato una percezione di facile accesso all’alcol molto più diffusa, spiegabile col fatto che in quell’anno non era stato ancora introdotto in Grecia il divieto di vendita ai minori.
Un fenomeno analogo ci si potrebbe attendere nei prossimi anni anche in Italia a seguito della recente introduzione del divieto di vendita di bevande alcoliche ai minori di 18 anni con la legge 189/2012.


Tratto da: "RELAZIONE DEL MINISTRO DELLA SALUTE AL PARLAMENTO SUGLI INTERVENTI REALIZZATI AI SENSI DELLA LEGGE 30.3.2001 N. 125 “LEGGE QUADRO IN MATERIA DI ALCOL E PROBLEMI ALCOLCORRELATI” http://www.alcol.net/images/Legislazione/relazione%20min.%20salute%20su%20alcool%202013.pdf


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)