Gioventù alcolica: otto giovani su dieci alzano il gomito
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"Sempre più ragazzi alzano il gomito". Allarmanti i dati diffusi dall'Agenzia regionale della sanità. L'81,1% ha bevuto almeno una bevanda alcolica nell'ultimo mese, il 49,2% ha avuto almeno un'ubriacatura nell'ultimo anno, il 30,3% ha bevuto almeno 5-6 bicchieri di bevande alcoliche in una sola occasione. Le bevande preferite sono aperitivi e spumanti, seguiti dal vino
La Nazione 31 luglio 2009
I ragazzi bevono. E pure tanto. Otto giovanissimi su dieci buttano giù almeno un bicchiere al mese, se non di più.. Quasi uno su due si è ubriacato nell'ultimo anno e il 30,3% dei nostri minorenni ha avuto almeno un episodio di binge drinking, cioè ha bevuto 5 o più bicchieri di un qualsiasi alcolico nel corso di una stessa serata.
I dati di una ricerca dell'Agenzia regionale di sanità condotta sulla popolazione toscana di minorenni non sono affatto rassicuranti: i nostri ragazzi bevono molto e non le due classiche dita di buon vino rosso a tavola durante i pasti come molti genitori nei decenni hanno insegnato. Bevono aperitivi, spumante, birra, vino e anche superalcolici, oltre a quelle bevande chiamate alcool-pops dal sapore buono e una gradazione di alcool limitata, ma che in grandi quantità possono fare molto male soprattutto tra i più giovani.Se Siena è la città dove i minorenni bevono di più, mentre tra i più virtuosi ci sono i lucchesi e i pisani, anche a Firenze l'alcool scorre in gran quantità tra le giovani dita dei ragazzi. Nel territorio della Asl 10 (tutta la provincia tranne Empoli), l'82,0% degli intervistati dalla ricerca dell'Ars dichiara di aver bevuto almeno una bevanda alcolica nell'ultimo mese. Poco male, se si trattasse di mezzo bicchiere di vino la domenica. Ma il 53% dei ragazzi nel corso del 2008 ha bevuto tanto da ubriacarsi almeno una volta e il 33,5% beve anche cinque, sei o forse più bevande alcoliche nel corso di una sola occasione, che sia una festa tra amici o una serata in discoteca.Quasi il 66% dei ragazzi che bevono lo fa per lo più nel weekend, soprattutto il sabato sera.
I maggiori consumatori sono i maschi ai quali piace per lo più la birra seguita dal vino, ma dai 17 anni non disdegnano i superalcolici. Le ragazze sono di poco più morigerate nel bere, preferiscono gli aperitivi e gli spumanti e poi, a seguire, il vino.I ricercatori dell'Agenzia hanno anche cercato di correlare l'uso di alcool ad altri comportamenti a rischio. E ne scaturisce un quadro di rischio generalizzato: chi beve molto è un ragazzo che va meno bene a scuola, ha scontri fisici con gli altri, ha avuto episodi di bullismo e ha subito un incidente stradale.
I sinistri non sono così improbabili, visto un ragazzo su due dichiara di aver guidato dopo aver bevuto o di essere salito su un mezzo guidato da amici non astemi.«Sono dati che ci devon far riflettere - commenta Giovanni Barbagli, presidente di Ars -. Sono anche dispiaciuto: nel 2006 abbiamo firmato con le strutture sanitarie, le amministrazioni e le forze dell'ordine dei protocolli chiari su come gestire e indirizzare i ragazzi trovati positivi all'alcool. Ma ad oggi non sono applicate negli ospedali e il giovane che ha abusato di alcool viene trattato in maniera diversa in base al pronto soccorso in cui si trova. E questo non è un comportamento giusto».Proprio a un pubblico di giovanissimi è destinata una nuova forma di campagna di prevenzione: un gruppo di giovani laureati, coordinati dal professor Sergio Boncinelli dell'Università di Firenze, gestirà un programma di intervento in quattro scuole superiori fiorentine per un totale di 32 classi del quarto anno. Gli stessi studenti sceglieranno i loro ‘leader' più rappresentativi che attraverso una corretta formazione diventeranno riferimento di un corretto uso dell'alcool per i loro coetanei. «Ascoltare un proprio pari - spiegano i responsabili del programma - ha sicuramente più effetto di tanti consigli lanciati dai ‘grandi'».