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Gli adolescenti: «Non avere Whatsapp vuol dire essere esclusi»

Gli adolescenti: «Non avere Whatsapp vuol dire essere esclusi»

GLI ADOLESCENTI: "NON AVERE WHATSAPP VUOL DIRE ESSERE ESCLUSI"

Quanti gruppi hai? «Troppi». Cos’è WhatsApp? «Una dipendenza». E di notte? «Anche se metti il silenzioso, lo schermo si illumina e finisce che leggi».


A darci queste risposte sono i ragazzi: giovani e giovanissimi, under 16 per intenderci, che parlano dell’applicazione di messaggistica più in voga come se fosse insieme croce e delizia. Li peschiamo fuori dalle scuole e senza troppa fatica ci facciamo fare una panoramica della situazione. Una gruppetto di amici quindicenni vuota il sacco: «WhatsApp ce l’hanno tutti: nella nostra classe siamo in 25 e non c’è nemmeno un compagno che “si salva” – spiegano -. Arrivano centinaia di notifiche ogni giorno e nei gruppi gira veramente di tutto». Anche cose, come dire, «inadeguate»? Ridono. «Una volta stavo studiando, mi sono allontanato un attimo e nel frattempo su uno dei gruppi di cui faccio parte è arrivata un’immagine porno. Mi mamma passava e l’ha vista, si è arrabbiata moltissimo e ha anche minacciato di togliermi il telefono, ma poi alla fine per fortuna non l’ha fatto. Ho WhatsApp da quando avevo 13 anni, sono stato un mese senza quando ho cambiato il telefono ed è stata durissima». Quando si studia si mette il telefono in modalità aerea, in modo da non essere disturbati dai continui trilli, ma ogni tanto lo si riaccende, per controllare se qualcuno si è fatto vivo.


«Di notte è fastidioso, spesso ci si impiega un po’ ad addormentarsi perché lo smartphone vibra o continua a illuminarsi» aggiungono. I genitori non si lamentano? Chiediamo. «A volte sì, ma poi dicono che alla nostra età stare sempre con il telefono in mano è normale». C’è un gruppo per ogni cosa: «La classe», «La serata di pallavolo», «I vecchi amici della terza media». «Essere parte di alcuni gruppi è importante –commentano i ragazzi -; il fatto è che se uno non sta simpatico agli amministratori quelli lo escludono e se una persona è sensibile ci può anche rimanere male».


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.gazzettadiparma.it/news/pgn/266010/Whatsapp--i-ragazzi--non-possono-fare-senza-.html


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)