Gli effetti dell'alcol sul cervello
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Il cervello umano è davvero un organo straordinario. In uno spazio grande all'incirca quanto un cavolfiore, il cervello contiene i nostri pensieri, le nostre emozioni, percezioni, i nostri sogni e desideri. Sebbene protetto dalle ossa del cranio, il cervello è, però, molto esposto ai danni e alle alterazioni dovute alla mancanza di cibo, alla cattiva ossigenazione, alle intossicazioni e alle sostanze chimiche, incluse le droghe. Gli effetti sul cervello del fumo e dell'alcol sono già stati dimostrati: le lesioni alle cellule e alle sinapsi (le connessioni neuronali), provocate dall'abuso di alcolici, ormai è certo, riducono la nostra massa celebrale e le nostre capacità cognitive. I ricercatori, però, hanno scoperto recentemente che anche un modesto quantitativo di alcol può avere effetti negativi.
Studi precedenti avevano, invece, collegato un consumo moderato di alcolici con la diminuzione dei rischi di malattie cardiovascolari. Nella speranza di trovare corrispondenze di questi effetti benefici anche sul cervello, Carol Anna Paul e i suoi colleghi del Wellesley College in Massachusetts hanno sottoposto circa 1.839 adulti, volontari per il Framingham Offspring Study, a una serie di risonanze magnetiche ed esami medici fra il 1999 e il 2000. I volontari erano tutti intorno ai 60 anni di età e nessuno soffriva di demenza senile o di cardiopatie. A ognuno era stato chiesto quanto alcol consumasse alla settimana e in base alle risposte erano stati classificati come astemi, ex-bevitori o bevitori modesti (da uno a sette bicchieri per settimana), moderati (da otto a quattordici) o elevati (più di quattordici per settimane). Circa il 38 per cento degli uomini e più del 44 delle donne erano risultati bevitori modesti.
I ricercatori non hanno riscontrato nessun fattore protettivo nelle masse cerebrali esaminate rispetto all'usuale consunzione dovuta all'età. Al contrario, più una persona era solita bere, più la massa tendeva a diminuire. La massa cerebrale era misurata rispetto al peso complessivo della scatola cranica. Considerate le variabili anagrafiche, del peso e della dimensione del corpo e gli altri fattori, coloro che rientravano nella categoria dei bevitori modesti avevano una massa pari al 78 per cento del volume cranico contro il 70 degli astemi e dei non bevitori. Coloro che si trovavano nella categoria dei bevitori forti avevano una percentuale pari al 77, 3 per cento. E' interessante notare che nonostante ci fosse un maggior numero di uomini posizionati nella categoria dei bevitori medi o forti, la relazione fra volume della massa cerebrale e consumo di alcol non era evidentissima. Fra gli uomini solo confrontando i forti bevitori con gli astemi o i non bevitori si rilevava una sensibile differenza nella massa cerebrale, mentre le donne bevitrici, anche se moderate, mostravano una notevole diminuzione nella massa cerebrale rispetto alle astemie e alle ex bevitrici. Per i ricercatori, questa differenza di genere è dovuta probabilmente a fattori biologici, come per esempio, la minore corporatura e la maggiore sensibilità all'alcol delle donne.