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Gmg, la "Via Crucis" dei giovani: nella VI stazione si riflette sull'alcol, sulla droga e sugli altri vizi che rendono schiavi

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Gmg, la "Via Crucis" dei giovani preparata dalle suore
La Via della Croce secondo le suore degli ultimi. Non teologi di fama né grandi scrittori, bensì le apostole della carità, gli angeli degli

emarginati. A scrivere le meditazioni per la Via Crucis di stasera sono state le Hermanas de la Cruz, le suore figlie di Angela de la Cruz,

beatificata a Siviglia da Giovanni Paolo II nel 1982 e proclamata santa nel 2003. Una congregazione religiosa fondata proprio a Siviglia nel

1875 e in prima linea nell'assistenza dei più poveri. "La Via Crucis esprimerà i significati e le emozioni che per noi spagnoli sono

racchiusi nella settimana santa, festa religiosa per antonomasia- spiega Yago de la Cierva, direttore esecutivo della Gmg 2011-. I passi

saranno del ‘600 e contemporanei: significativamente i testi sono stati scritti da suore che si occupano dei sofferenti.
Invece di chiedere ad artisti e scrittori, ci siamo rivolti alle Piccole sorelle della croce perché sono in contatto ogni giorno con il

dolore umano. Saranno testi semplici e profondi per aiutare pregare". Benedetto XVI, dopo aver pronunciato la preghiera introduttiva, dal

palco allestito in Plaza de Cibeles seguirà lo svolgimento della Via Crucis, che partendo da Plaza de Cibeles si snoderà lungo il Paseo de

Recoletos per poi concludersi in Plaza de Colón. Al termine, il Papa pronuncia il discorso e presiede l'ultima preghiera dedicata alla

Madonna.
Nell'omelia della cerimonia di beatificazione, Giovanni Paolo II evidenziò che la fondatrice si chiamava Angela della Croce:"Come se volesse

dire che, secondo le parole di Cristo, ha preso la sua croce per seguirlo La nuova Beata comprese perfettamente questa scienza della croce e la espose alle sue figlie con un'espressione plastica di grande forza.
Ella immagina che sul Calvario esista, accanto al Signore inchiodato alla croce, un'altra croce "alla stessa altezza, non a destra o a

sinistra, ma di fronte e molto vicino". Questa croce vuota la vogliono occupare suor Angela e le sue sorelle, che desiderano "vedersi

crocifisse di fronte al Signore", con "povertà, distacco e santa umiltà". Unite al sacrificio di Cristo, suor Angela e le sue sorelle

potranno realizzare la testimonianza dell'amore ai bisognosi." Da questa spiritualità nascono le meditazioni preparate per la Via Crucis

dalle suore Hermanas de la Cruz. Le riflessioni della camminata penitenziale saranno dedicate ai problemi della gioventù nel mondo, che sono le "sofferenze dell'umanità" e "la mancanza di lavoro".
In questo senso, la meditazione della Terza Stazione, che si riferisce alla negazione di Pietro, affronterà argomenti come la disoccupazione

e l'immigrazione e altre sofferenze dell'umanità come il vizio della droga e la perdita della dignità delle persone nei regimi autoritari; e

la meditazione della Nona Stazione, su "Gesù spogliato dalle vesti", affronterà temi come i genocidi umani e i crimini contro bambini. Anche che i carri che parteciperanno al pellegrinaggio saranno offerti dalle diverse parrocchie e confraternite spagnole. Per esempio, "l'Ultima cena" viene da Murcia, il "Bacio di Giuda" da Málaga, il "Tradimento di San Pietro" da Orihuela (Alicante), "Gesù condannato a morte" e "Gesù caricato della Croce" da Madrid, "Gesù cade sotto il peso della Croce" da Úbeda (Jaén), "Il Cireneo aiuta a portare la Croce" da León, "La Veronica asciuga il volto di Gesù" da Jerez de la Frontera; "Gesù spogliato delle vesti" da Granada, "Gesù inchiodato sulla Croce" da Zamora, "Gesù muore sulla Croce" da Málaga, "La deposizione" da Cuenca, "Gesù nelle braccia di sua madre" da Valladolid, "Gesù è posto nel sepolcro" da Segovia.
L'ultimo momento dopo le 14 stazioni della Via Crucis sarà la Contemplazione della Solitudine della Vergine Maria, con un quadro particolare

della Madonna Addolorata da Siviglia. La croce sarà portata da giovani del Ruanda e del Burundi. Nel testo si riflette sulla necessità della

pace, per la unità dei cristiani, per coloro che vengono traditi, per chi soffre per le lotte fratricide, per le vittime innocenti delle

guerre, per la difesa della vita. Ne stazione del rinnegamento di Pietro: " Con lo sguardo a Pietro il Signore ha posato il suoi occhi sui

cristiani che si vergognano della propria fede...ai quali manca il coraggio per difendere la vita dal suo inizio fino al suo termine

naturale". E ancora si prega per gli immigrati e coloro che lavorano senza dignità: "Cristo ha fatto sua la stanchezza e la disperazione di

coloro che non trovano lavoro così come degli immigrati che ricevono offerte di lavoro indegne o disumane, che soffrono per il razzismo o

muoiono nel tentativo di avere una vita più giusta e degna." Nella sesta stazione la riflessione è su coloro che "cadono senza forza vittime

dell'alcol, della droga, e di altri vizi che rendono schiavi, perchè appogiandosi a Cristo che si soccorre possano rialzarsi." Si parla della

sofferenza di coloro che sono stati "sfigurati dai regimi atei che distruggono la persona e li privano della dignità". La nona stazione, Gesù

spogliato dalle vesti, è una accorata riflessione sulla dignità e l'intimità di cui l' essere umano viene spogliato tragicamente. " Gesù

condivide la sofferenza delle vittime dei genocidi umani, quando l'uomo si scatena con brutale violenza, nelle violazioni e gli abusi

sessuali, nei crimini contro bambini e adulti. Quante persone denudate della loro dignità e della loro innocenza, delle loro fiducia nell'

uomo!" La croce sarà portata da giovani del Ruanda e del Burundi. E la riflessione mariana nella XIII stazione è incentrata sull'atroce dolore dei genitori che hanno perso i figli per la fame mentre società opulente inghiottite dal drago del consumismo, dalla perversione materialista, sprofondano nel nichilismo del vuoto della loro vita." I dolori e i peccati del mondo che Gesù carica su se stesso con la croce trovano però conforto anche attraverso i buoni samaritani che "in ogni angolo della terra appaiono per condividere le conseguenze dei disastri naturali: terremoti, uragani, maremoti." In questa stazione saranno i giovani di Haiti e del Giappone a portare la croce. Un corteo di ragazzi porterà la Croce della Giornata mondiale della gioventù da un gruppo scultoreo all'altro, mentre vengono recitate meditazioni. Il corteo è composto da due fiaccole per ogni confraternità e da dieci giovani di diversa provenienza. Parteciperanno anche, grazie a un permesso concesso dalle autorità carcerarie di Madrid, alcuni giovani detenuti di un carcere nella periferia di Madrid.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)