Gorizia: prevenzione per combattere l�abuso di alcol
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Prevenzione: una parola sempre più d'attualità e una strategia che nelle politiche per la salute pubblica sta acquisendo un'importanza crescente. Impedire l'adozione di abitudini potenzialmente dannose, attraverso la comunicazione e promozione di stili di vita virtuosi, rappresenta un efficace strumento nell'attuazione di questa strategia. In primo piano, quindi, anche il ruolo svolto dall'alimentazione, intesa come consumo corretto di cibi e bevande. È all'interno di questo nuovo scenario politico e sociale che si situano le premesse che hanno portato agli innovativi programmi preventivo-educativo a favore del "bere moderato e consapevole" e contro l'abuso. Per ridurre con successo il consumo smodato di alcolici servono programmi fondati su una prevenzione reale e non di facciata, che propongano un approccio positivo, supportino l'attuazione di leggi nazionali non emanate sulla scia di spinte emotive, forniscano informazioni precise e pertinenti, educhino il consumatore. E ciò soprattutto agendo sui giovani ("l'anello più debole della catena") che vanno responsabilizzati nelle scuole e nelle famiglie. Questo, in sintesi, quanto è emerso in uno stage di portata nazionale che la tenuta villa Russiz di Capriva ha organizzato, nei giorni scorsi, per i propri quadri tecnico-amministrativi, rappresentanti e collaboratori attivi su tutto il territorio nazionale. Dopo gli interventi del presidente, Silvano Stefanutti, e del direttore, Gianni Menotti, le relazioni sono state affidate a Doriana Potente, medico chirurgo e cardiologo ("Il vino in una corretta alimentazione") e a Claudio Fabbro, agronomo ed enologo ("Aspetti giuridico-amministrativi e socio-economici dell'enologia ai confini fra prevenzione e proibizionismo"). «I primi a essere contrari all'abuso sono proprio le aziende vitivinicole - è stato detto - e il consumatore di un vino di qualità, assunto moderatamente ai pasti, difficilmente si ubriaca mettendo a repentaglio la propria vita e quella degli altri, considerando il vino un piacere della buona tavola e un elemento utile alla socialità». «Ben diverso - secondo i relatori - è il problema dell'assunzione di superalcolici che, in miscele "esplosive" con droghe, farmaci, sigarette e sonno arretrato, continuano a creare guai seri nel cuore della notte e all'alba da parte di tanti giovani ("il popolo della notte") che all'incalzante "proibizionismo" rispondono con rinnovate sfide devastanti per gli altri e per se stessi. Non poche le riserve nei confronti dell'"etilometro", strumento cui è stata delegata responsabilità e competenza a dividere "i buoni dai cattivi", ma che tiene solo parzialmente conto di comportamenti soggettivi (sesso, peso corporeo, razza) influenti su un più importante coordinamento neuro-muscolare che un occhio esperto ha sempre saputo ben valutare anche senza supporto strumentale. Resta il fatto che l'abbassamento del valori ammesso per la guida al nuovo limite dell'0,50 g/l contro il precedente 0,80 g/l (tuttora in vigore in Inghilterra, Irlanda, Lussemburgo, Usa) troppo spesso colpisce proprio i cultori della cosiddetta "dieta mediterranea", per cui le famiglie tendono a rinchiudersi in casa per evitare ritiri di patente e sanzioni da capogiro.