Gorizia: si comincia a bere già a 12 anni
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Si comincia a bere già a 12 anni
I maschi a 12 anni, le femmine con qualche mese di ritardo. Avvengono sempre con maggior frequenza nella prima fase dell'adolescenza i primi approcci dei giovani con le sostanze alcoliche. Un fenomeno preoccupante, che testimonia sostanziali modifiche nella cultura del bere,
trainate dall'insana moda del binge drinking, tanto in voga tra giovani e giovanissimi. E, in questo quadro a tinte fosche, aumenta
esponenzialmente il numero di persone che, sprofondate nel tunnel dell'alcolismo, si affidano ad associazioni e strutture sanitarie per
venirne fuori: nel 2011 sono stati un centinaio i soggetti trattati dal Dipartimento per la prevenzione dell'Azienda sanitaria isontina.
Il dato è emerso ieri, nel corso del convegno "Problemi alcol-correlati nella Primoska e nella Venezia Giulia. L'integrazione tra i servizi
sanitari alcologici e le associazioni di auto mutuo aiuto", organizzato dall'Ass 2. Una legislazione più ferrea, accanto all'attività di
prevenzione svolta dalle istituzioni e dalle realtà associative fin dalle scuole medie, ha permesso di ridurre sensibilmente il consumo di
alcol nella fascia d'età compresa tra gli undici e i 14 anni e tra i 15 e i 17. «E' mutato l'approccio alle bevande alcoliche, ora più
improntato allo sballo - spiega Carlo Benevento della struttura Dipendenze dell'Azienda sanitaria».
La rete di rapporti tra istituzioni sanitarie e associazioni ha permesso di incrementare l'efficacia delle attività di recupero nella nostra
provincia e, in particolare, nell'ambito Basso Isontino: nel Goriziano operano due associazioni che radunano i 24 club di alcolisti in
trattamento (Acat) e una sezione degli Alcolisti anonimi. Come nel resto della regione, anche nella nostra provincia le attività di
trattamento riguardano direttamente le famiglie, con la creazione di gruppi d'ascolto e persino laboratori creativi e artistici. Il mancato
finanziamento di un progetto Interreg non ha bloccato l'interscambio di informazioni tra le strutture sanitarie goriziane e quelle d'
oltreconfine: nelle scorse settimane i responsabili del Dipartimento prevenzione dell'Ass isontina si sono recati a Idria, dove ha sede una
struttura equiparabile al nostro Sert: «Rispetto a quanto avviene in Slovenia, il nostro sistema è maggiormente incentrato alla
territorialità, dunque probabilmente più vicino alle esigenze delle famiglie», spiega la dottoressa Maria Claudia Dominguez, del Sert di
Gorizia.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)