Gorizia: un giovane su dieci beve per ubriacarsi
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Ormai è piaga-alcol. Un giovane su dieci beve per ubriacarsi
A Gorizia si abbassa a 13 anni l'età delle prime sbronze Il 21,8% degli adolescenti esagera sistematicamente
di Francesco Fain
Eccessi di alcol. Alla base dell'aggressione dei giorni scorsi al Cafè Haus (barista colpito al collo con un bicchiere rotto da un avventore
ubriaco) c'è proprio questo. E l'episodio permette di approndire quella che sta diventando un'autentica piaga fra i giovani.
Si beve sempre di più e l'età si abbassa: a 13 anni ci sono i primi approcci con l'alcol. Il 37% dei quattordicenni goriziani - poi - ha già
avuto esperienze nei fine settimana con l'alcol. Che il panorama giovanile goriziano non sia idilliaco, emerge anche da questi numeri. Per
quanto riguarda il consumo di alcolici, la nostra provincia si colloca in una regione dove i consumatori di birra e vino sono più numerosi
rispetto alla media nazionale.
L'età
Ma quel che preoccupa maggiormente e che si abbassa sempre di più l'età dei giovani isontini che assumono alcol. In particolare il 21,8%
degli adolescenti scolarizzati maschi e l'11,5% delle adolescenti scolarizzate femmine ne fanno un uso abituale (un giorno su tre); il 28,7%
sempre degli adolescenti maschi e il 12,9 per cento delle rappresentanti del gentil sesso ne abusano. «I giovani bevono per sentirsi grandi,
bevono per moda e lo fanno senza nessun tipo di criterio - Spiegano all'Azienda sanitaria isontina -. Passano molto spesso nella stessa
serata dalla birra, al vino, fino ai superalcolici, spesso acquistati al supermercato per risparmiare qualche euro».
Lo studio "Passi per l'Italia" dell'Istituto superiore di sanità ha evidenziato, nella nostra regione e anche nella nostra provincia, un
numero di bevitori - indipendentemente dall'età - superiore a quello nazionale (75,6% contro il 63,7%), una percentuale di bevitori
fuoripasto più elevata (24,4 contro 12,4%) ed infine una frequenza di bevitori eccessivi superiori alla media (10,4% contro l'8%).
Il rischio
Nell'immaginario collettivo dei giovani, l'alcol non viene percepito come un fattore di rischio, tutt'altro: il bere viene associato a
momenti di gioia e di benessere. Eppure le stime dell'Organizzazione mondiale della sanità dicono altro. «Secondo i dati raccolti dall'Oms,
infatti, l'alcol è la prima causa di morte tra i giovani uomini europei: un decesso su quattro, tra i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29
anni, è dovuto al consumo di alcol per un totale di 55mila morti l'anno a causa di incidenti automobilistici, avvelenamento, suicidio indotto
dal bisogno di liberarsi dall'alcolismo», ammonisce l'Istituto superiore di sanità.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)