Gran Bretagna: statistiche sul consumo di alcol e sostanze
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Una valutazione scientificamente fondata dell'impatto e i danni causati dall'uso delle diverse sostanze è di cruciale
importanza per stabilire politiche efficaci in ambito di salute pubblica, inclusa l'allocazione di risorse. Con questo fine,
è stata condotta un'analisi sulla realtà inglese, analisi curata dal prof. David J Nutt e pubblicata sulla prestigiosa
rivista Lancet. Gli autori hanno adottato un particolare modello di analisi (MCDA: multi-criteria decision analysis) per
esaminare i danni causati dalle principali sostanze nel Regno Unito.
Il processo di analisi si è svolto in due fasi: come primo passo, nel 2009 una specifica commissione (Advisory Council on the
Misuse of Drugs - ACMD) ha identificato 16 criteri attraverso i quali valutare il grado di pericolosità di una sostanza, in
termini di danni provocati. I criteri riguardavano in parte i danni arrecati a livello individuale (9 criteri) e in parte a
livello sociale (7 criteri); i danni sono stati inoltre suddivisi secondo cinque dimensioni, conformemente a tre "tipologie"
di danno: fisico, psicologico e sociale.
Nella fase successiva, nel 2010, una seconda commissione tecnica e indipendente (Independent Scientific Committee on Drugs -
ISCD) ha attribuito dei punteggi a 20 principali sostanze, in accordo con i criteri proposti dalla ACMD. Questa fase ha visto
inoltre la partecipazione di due supervisori esterni e di un facilitatore. Per quanto riguarda l'attribuzione dei punteggi
alle sostanze, la commissione ha utilizzato una scala in cui 0 indicava l'assenza di danno e 100 il massimo livello di danno.
Inoltre, la commissione ha assegnato "pesi" differenti ai diversi criteri: alcuni criteri, infatti, possono essere
considerati più importanti di altri (per questo il peso di alcuni è maggiore rispetto ad altri), in considerazione del
diverso valore che un certo danno può avere in un certo contesto.
Le analisi effettuate mostrano come, se si considera il danno a chi ne fa uso, i punteggi più alti si registrano per l'eroina
(34 punti), il crack-cocaina (37 punti), le metamfetamine (32 punti). In termini di danni arrecati agli altri, invece, le
sostanze più pericolose risultano essere l'alcol (46 punti), il crack-cocaina (17 punti) e l'eroina (21 punti). Tenendo conto
di entrambi i fattori (danno a chi ne fa uso e agli altri), l'alcol risulta essere la sostanza con il punteggio maggiore (72
punti), seguito dall'eroina (55 punti) e dal crack-cocaina (54 punti).
Questa analisi multi-criterio (MCDA), che affina e approfondisce quanto già precedentemente noto in letteratura, fornisce una
descrizione dei danni delle sostanze che permette una maggior comprensione del fenomeno, soprattutto in termini di ricadute
sulla popolazione e di priorità per il sistema socio-sanitario. Lo studio presenta comunque alcuni limiti, come la difficoltà
nell'attribuzione dei punteggi: in alcuni casi, infatti, il danno sostanza-specifico o sostanza-correlato può essere stimato
partendo da dati clinici o epidemiologici, mentre per il danno sociale il calcolo è molto più complesso e - inevitabilmente -
meno preciso. In altri casi, ove non c'è disponibilità di dati, il lavoro di gruppo svolto dal team di esperti ha garantito
il massimo possibile di precisione nelle stime.
Un ulteriore limite dello studio riguarda il fatto che nella valutazione delle sostanze si è fatto riferimento esclusivo al
danno. Alcune sostanze possono infatti presentare - parzialmente - dei vantaggi, di ordine fisiologico o comunque economico.
Va comunque sottolineato che nella categorizzazione proposta dagli autori non necessariamente le sostanze che hanno riportato
bassi punteggi sono da considerarsi a minor rischio, in quanto tutte le sostanze possono essere dannose in determinati
dosaggi o circostanze.
In conclusione, lo studio è in linea con precedenti articoli scientifici e rapporti di ricerca, in particolare nell'indicare
l'alcol come priorità per le politiche di prevenzione, tenuto conto degli alti livelli di danno (al singolo e alla comunità)
ad esso correlati.