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Grosseto: «Basta all'alcol venduto ai minori!»

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Bonifazi annuncia l'ordinanza che vieterà anche il trasporto dalle 23 alle 3

IL TIRRENO

Un appello ai tabaccai perché non vendano sigarette ai ragazzi sotto i 16 anni, un richiamo ai vigili urbani perché facciano più controlli, ma niente ordinanze ad hoc sul fumo nel Comune di Grosseto. L'inchiesta de Il Tirreno sulla vendita di sigarette agli under 16 in città, che ha denunciato una situazione fuori legge nel cento per cento del campione di tabaccherie selezionate (sei su sei hanno venduto senza problemi sigarette a due quindicenni ingaggiati per il test), è arrivata fino in Comune.
 Dopo il medico, il legislatore e il sindaco di Capoliveri - che ha emanato un'ordinanza anti fumo specifica per il paese elbano - parla il primo cittadino di Grosseto, Emilio Bonifazi e lo fa «non solo da sindaco ma anche da genitore».
 Innanzitutto, che rapporto ha Emilio Bonifazi con il fumo?
«Non sono un fumatore e non lo è neanche mio figlio. Ma mi sento ugualmente molto coinvolto da questo problema che, insieme all'alcol, è una dipendenza non meno pericolosa di quella da sostanze stupefacenti».
 Il suo collega di Capoliveri ha addirittura emanato un'ordinanza per contrastare il fenomeno del consumo di tabacco da parte dei più giovani.
«È giusto non vendere sigarette e alcolici ai minori, ma sono contrario all'utilizzo selvaggio di ordinanze, soprattutto quando - come nel caso del fumo - è in vista un provvedimento più generale (ben due disegni di legge che vietano, tra l'altro, acquisto e consumo di tabacco da parte degli under 18, ndr). Più che di proibizionismo c'è bisogno di un processo educativo che coinvolga non solo le istituzioni, ma anche famiglie, scuola, associazioni e strutture sanitarie».
 Qual è la proposta del Comune di Grosseto?
«Il Piano integrato di salute, un progetto che è alla base della progettazione territoriale dei sei comuni della zona 4 (Grosseto, Campagnatico, Castiglione della Pescaia, Civitella Paganico, Roccastrada, Scansano, ndc) che poi verrà assunto e portato avanti dalla Società della Salute. Contiene importanti aspetti sociali e sanitari e sarà sicuramente uno strumento utile. Le ordinanze, da sole, servono a poco se non si costruisce una cultura della salute».
 E la situazione a Grosseto com'è?
 «Più che il fumo, la grossa emergenza è l'alcol, che a Grosseto è una piaga più grande della tossicodipendenza e, questo sì, è talmente urgente che richiede un intervento immediato. Sono stati proprio dei genitori a sollevare la questione».
 Quale è la strategia del sindaco?
«Sto lavorando a un'ordinanza che vieti di vendere alcolici a persone in particolari fasce di età e in certi orari. Andare in giro con una bottiglia di birra quando si è ubriachi o semplicemente si è alzato un po' il gomito può essere molto pericoloso, ci può scappare una rissa. Anche solo una bravata come lanciare la bottiglia può avere conseguenze spiacevoli. E infine abbandonare le bottiglie vuote per la strada è un problema molto sentito dai cittadini».
 E dunque?
«E dunque l'ordinanza, che sarà pronta a breve, vieterà prima di tutto la vendita di alcolici di qualunque gradazione ai minori di 16 anni e multerà commercianti e baristi che sgarrano. E poi dalle 23 alle 3 sarà vietato per tutti trasportare alcolici».
 I sindaci di Milano e Viareggio, insomma, fanno scuola. Ma come la mettiamo con i controlli che nel caso della vendita di sigarette agli under 16 hanno fatto cilecca?
 «Per quello farò un richiamo, anche se conosco il nostro comandante e so che è una persona sensibile. I controlli di questo tipo, del resto, non sono facili. Ci attiveremo comunque con i vigili per un'azione comune».