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Guida in stato d'ebbrezza: se l'alcoltest è positivo scatta la condanna, qualunque sia la causa

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Alcol, occhio alla pomata
La Cassazione conferma la condanna per guida in stato d'ebbrezza


Il limite è di mezzo grammo di alcol ogni litro di sangue, e conta solo se viene superato: a nulla vale il motivo per cui quella soglia è stata oltrepassata. Così la Cassazione con sentenza numero 48239 del 13 dicembre 2012: un guidatore - che era stato condannato per ebbrezza - aveva proposto ricorso in diversi gradi, sostendendo che la causa fosse una pomata, contro il gonfiore labiale, che conteneva alcol. Secondo la Suprema Corte per far scattare il reato per il conducente ubriaco non rileva la quantità di alcol da questi assunta, ma la quantità assorbita dal sangue e, quindi, presente.


L'importante - ai fini della sentenza - è essere "positivi" all'alcoltest delle Forze dell'Ordine, ossia aver superato la soglia massima consentita dalla legge. Non sono ammesse prove contrarie: l'imputato non può essere ammesso a dimostrare di essere stato nelle condizioni fisiche e mentali di guidare.


Ma allora, ecco il cuore della questione, chi assume medicine che contengono alcol, come può fare per evitare di essere sanzionato? Se è un neopatentato, deve stare alla larga dal volante: per lui c'è la tolleranza zero (non può bere prima di guidare, quindi nel sangue non devono essere trovate tracce neppure minime di alcol). Per gli altri, si deve evitare di bere alcolici o poi di mettersi al volante se si supera la soglia del mezzo grammo: mediante uno dei test che si trovano in commercio, si può avere un'idea (anche se non ha valore legale) delle condizioni in cui ci si trova.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)