Guida in stato di ebbrezza, gli studenti americani dicono si alle pene esemplari
Guida in stato di ebbrezza, gli studenti americani dicono si alle pene esemplari
fonte: Drugs: education, prevention and policy
La consapevolezza che la guida sotto l'effetto dell'alcol può provocare gravi conseguenze o la vicinanza con persone che sono
state punite per essere state fermate alla guida dell'auto in stato di ubriachezza, costituiscono due forti deterrenti per i
giovani.
E' quanto emerso da uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori statunitensi che hanno sottoposto dei questionari di
indagine a 301 studenti universitari di un college della Virginia. I partecipanti, tra i 17 e i 26 anni, erano in maggioranza
bianchi, per il 56% di sesso femminile. La ricerca aveva l'obiettivo di comprendere in che misura la percezione della
certezza e della severità delle sanzioni formali, l'opinione personale riguardo all'alcol e la volontà di sfuggire a una
punizione possano condizionare la decisione individuale di camminare o guidare sotto l'effetto dell'alcol.
Gli studiosi hanno rilevato anche che gli studenti che conoscono qualcuno sorpreso a guidare o camminare ubriaco senza aver
per questo subito conseguenze negative, sono più propensi ad assumere tali comportamenti.
Dall'analisi delle risposte ai quesiti è emerso che il 36% degli intervistati ha affermato di aver camminato frequentemente o
molto spesso sotto l'effetto dell'alcol mentre solo il 3% ha affermato di aver guidato spesso o molto spesso ubriaco. Il 22%
ha detto di aver guidato ubriaco qualche volta e il 6% occasionalmente. Tuttavia la maggior parte degli intervistati, il 68%,
ha sostenuto di non aver mai assunto tale comportamento. Il 91% dei ragazzi, inoltre, ritiene che guidare sotto l'effetto
dell'alcol sia un comportamento estremamente grave e che comporti una punizione esemplare.
A. Mason, E. Monk-Turner, Factors shaping the decision of college students to walk or drive under the influence of alcohol: a
test rational choice theory, Drugs: education, prevention and policy, October 2010, Volume 17 - issue 5, pp. 560-572