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Harvard Medical School: correlazioni tra consumo di birra e rischio di psoriasi

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MILANO - Cosa c'è di meglio che bersi una birra in tutta tranquillità, circondati dagli amici o davanti alla tv? Una ricerca

statunitense pubblicata dalla rivista Archives of Dermatology, sembra però mettere in guardia le donne da questa piacevole

abitudine. Secondo gli autori dello studio, nel gentil sesso il consumo di più di due birre a settimana aumenta il rischio di

psoriasi di quasi l'80%. Se poi le birre salgono a cinque le probabilità di essere colpite da questa malattia infiammatoria

della pelle raddoppiano rispetto a chi non fa alcun consumo della bevanda.
LE CAUSE - La psoriasi è una forma di dermatite cronica tra le più diffuse del mondo. È cioè una malattia della pelle causata

da un'eccessiva infiammazione. Bisogna però ricordare, per evitare incomprensioni, che la psoriasi non è assolutamente

infettiva. La sua origine non è ancora del tutto nota, ma diversi studi sembrano confermare l'idea che si tratti di un

disturbo legato a una predisposizione genetica. La persona colpita da psoriasi quindi non potrà mai guarire definitivamente,

ma manifesta sintomi più o meno evidenti, sempre o saltuariamente, in corrispondenza di eventi scatenanti quali periodi di

stress o traumi fisici.
LO STUDIO - La ricerca, opera dei ricercatori dell'Harvard Medical School negli Stati Uniti, ha analizzato attraverso

questionari le abitudini alimentari di più di 82 mila donne statunitensi di età compresa tra i 27 e i 44 anni. Il dato

sorprendente rilevato alla fine dell'imponente studio è stato che le signore che abitualmente consumano dalle 2 alle 3 birre

alla settimana hanno un rischio di contrarre la psoriasi prossimo all'80%. Il rischio, rispetto a chi non beve, diventa

addirittura doppio se si consumano 5 o più birre settimanali. Questi risultati però non trovano conferma nelle donne che

consumano liquori, vino o birra analcolica. Un dato inatteso che ha fatto quindi interrogare gli autori della ricerca su

quale fosse l'agente in grado di scatenare la reazione immunitaria. L'indiziato numero uno sembrerebbe il malto, utilizzato

nella fermentazione della birra e assente nella gran parte delle altre bevande alcoliche. Esso contiene glutine, proteina

spesso associata a intolleranze alimentari come la celiachia, malattia che in alcuni casi si manifesta insieme alla psoriasi.
INTERPRETARE I RISULTATI - «Lo studio è sicuramente interessante ma deve necessariamente essere confermato attraverso

ulteriori approfondimenti» commenta Santo Raffaele Mercuri, responsabile del reparto di dermatologia all'ospedale San

Raffaele di Milano. Infatti recenti studi italiani sembrano andare nella direzione opposta alla ricerca statunitense. Quest'

ultima deve essere ampliata tenendo conto anche degli uomini e deve quantomeno valutare la predisposizione genetica alla

psoriasi, lo stile di vita ed eventuali situazioni di forte stress in ogni singola persona sottoposta all'indagine. «Il

messaggio dunque che non deve passare - spiega Mercuri - è che il consumo di birra porti necessariamente allo sviluppo della

psoriasi, una malattia che è causata inizialmente da una predisposizione genetica. Per questa ragione sono molto cauto nel

trarre conclusioni affrettate».
Daniele Banfi