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Harvard School of Public Health: basi genetiche della dipendenza da caffeina

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"Drogati" di caffè si nasce, colpa del DNA

Due geni rendono particolarmente sensibili alla caffeina. Tale fenomeno potrebbe allora dipendere dal DNA, la cui forma renderebbe molto

sensibili alla caffeina.
Questa la spiegazione proposta da una ricerca dell'Harvard School of Public Health (sezione National Cancer Institute) e dal Brigham and

Women´s Hospital, diretta dal dottor Neil Caporaso e pubblicata su "PLoS Genetics".
La squadra del dottor Camporaso è partita da un ipotesi: alla base del comportamento vi è l'influenza di geni specifici. Perciò, in cerca di

tali "guide" genetiche, gli esperti hanno preso in esame 47.000 persone, studiando il loro rapporto col caffè ed altre bevande contenenti

caffeina.
E' così risultata evidente l'azione di CYP1A2 e AHR. Tali geni erano già noti alla scienza, il primo come protagonista del metabolismo della

caffeina, il secondo come suo aiutanti. La novità della ricerca è la scoperta che di tali geni esistano due versione, legate ai livelli di

caffeina.
La versione a basso consumo è stata rilevata nel DNA di quei soggetti che consumano dosi limitate di caffeina, equivalente a quella presente

in 1/3 di caffè od in una lattina di Coca-cola.
La versione ad alto consumo era presente in quei soggetti che consumavano 40 milligrammi di caffeina in più.
Perciò, conclude il dottor Caporaso, conoscere la conformazione genetica è importante per capire il perché delle scelte alimentari, specie in

caso di sostanze psicoattive come la caffeina.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)