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Hascish: usi ed effetti

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L'hashish

L'hashish, una droga ricavata dalla resina della pianta, ha un contenuto di THC otto volte superiore a quello della marijuana. La canapa indiana cresce nelle regioni temperate; la concentrazione del principio attivo aumenta con l'altitudine delle zone di coltivazione e quanto più il clima di queste regioni è secco e asciutto. A eccezione di pochi paesi, la coltivazione della canapa indiana è ovunque illegale. 

Usi ed effetti

Da uno studio di Goodman e Gilman riporto testualmente gli effetti provocati, nell'Uomo, dall'uso prolungato dei cannabinoidi:

...viene compromessa la memoria a breve termine e si deteriora la capacità di eseguire compiti che richiedono più operazioni mentali per raggiungere una particolare meta (cosiddetta "disintegrazione temporale").
L'equilibrio e la stabilità della postura sono influenzati anche a basse dosi e questi effetti sono più evidenti quando il soggetto ha gli occhi chiusi. Si può dimostrare una diminuzione della forza muscolare e della fermezza delle mani. I processi più complessi (tra cui la percezione, l'attenzione e l'elaborazione delle informazioni che intervengono nella guida di autoveicoli e velivoli) vengono compromessi da dosi equivalenti a 1 o 2 sigarette (la compromissione ha una durata di 4-8 ore, molto più lunga del tempo durante il quale il consumatore percepisce gli effetti soggettivi del farmaco). Questi effetti si sommano a quelli provocati dall'assunzione di alcool.
I consumatori cronici di marijuana possono presentare: apatia; tristezza; compromissione del giudizio, della concentrazione e della memoria; perdita di interesse per il proprio aspetto e per il raggiungimento delle mete tradizionali (cosiddetta "sindrome amotivazionale").
Basta e avanza. Perciò non metto in conto gli effetti collaterali indesiderati su: apparato cardio-vascolare, sistema immunitario, sistema endocrino, apparato respiratorio.

La storia della canapa

Nota in Asia centrale e in Cina sin dal 3000 a.C., la marijuana è stata per lungo tempo utilizzata dalla medicina popolare. Nei secoli passati è stata assunta in modo sporadico; solo a partire dagli anni Sessanta e Settanta ha conosciuto un consumo di massa, soprattutto tra i giovani. Benché la marijuana non provochi dipendenza fisica e l'interruzione del consumo non causi una sindrome da astinenza, i consumatori abituali sembrano, comunque, sviluppare una forma di dipendenza psicologica. Gli effetti della marijuana consistono inizialmente in un senso di reattività, leggerezza ed euforia, cui segue un periodo di calma e di piacevole tranquillità. 
Talvolta si possono verificare cambiamenti d'umore, accompagnati da alterazioni nella percezione del tempo, dello spazio e della propria dimensione corporea. I processi mentali vengono disturbati da idee e ricordi frammentari e molti consumatori registrano un aumento dell'appetito e della capacità di provare piacere. 

Gli effetti negativi includono stato confusionale, reazioni di panico, ansietà, paura, senso d'inutilità e perdita dell'autocontrollo.
Tra le persone che consumano marijuana abitualmente e in grosse dosi vi è chi sviluppa una "sindrome amotivazionale", caratterizzata da passività, demotivazione e ansia; la relazione fra il consumo di marijuana e questa sindrome non è stato, tuttavia, ancora accertato. Come avviene con l'alcol, anche l'assunzione di marijuana sembra influire negativamente sulla capacità di comprendere testi scritti, di esprimersi oralmente, di risolvere problemi teorici, sulla memoria e sui tempi di reazione. Non esistono, tuttavia, prove che la marijuana possa indurre o provocare danni cerebrali e gli effetti del consumo prolungato di questa sostanza sul cervello sono ancora sconosciuti.

3 canne corrispondono a 20 paglie

Tuttavia, oggi già sappiamo che fumare marijuana è più pericoloso rispetto al passato. Pensate che solo 3 sigarette contenenti canapa corrispondono a 20 sigarette normali. 
Questo è lo scioccante risultato di un rapporto redatto dal British Lung Fundation (BLF). I ricercatori, inoltre, sottolineano che i rischi per la salute sono aumentati sostanzialmente dal 1960, in quanto sono aumentate, nella marijuana, le quantità di composti chimici.
I sostenitori per la legalizzazione della canapa sono intervenuti nella questione: "...sostenere che la canapa è più pericolosa è come dire che ultimamente il succo d'arancia è sostanzialmente cambiato - afferma Alun Buffry, portavoce dell'Alleanza per la Legalizzazione della Canapa - negli anni '60 ho fumato la roba, certamente più forte di ciò che al giorno d'oggi è disponibile e, comunque, quando è più forte la gente fuma di meno.

Il presidente del BLF Mark Britton sostiene "sicuramente queste statistiche sorprenderanno molte persone, specialmente coloro che preferiscono fumare canapa piuttosto che il tabacco, nella convinzione che è più "salutare"; è importante che la gente sappia quali sono i pericoli che derivano dal fumare marijuana - conclude Britton - in modo da poter prendere decisioni consapevoli"


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)