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Hashish sintetico, tossici "invisibili" e alcolismo giovanile: come cambia il mondo delle dipendenze

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Hashish sintetico, tossici "invisibili" e alcolismo giovanile
Alcol e droghe assunti a 11 o 12 anni: le segnalazioni al Sert di Vicenza sono sempre più frequenti. Un dato allarmante che ha spinto il

servizio territoriale per le tossicodipendenze e l'alcolismo dell'Ulss 6 a mettere in piedi un progetto ad hoc, «Ap & Ap» (acronimo di

«Appigli e Appartenenze») destinato alla formazione degli insegnanti delle medie inferiori, che in classe discutono con i ragazzi di come

migliorare la gestione delle relazioni e di come costruire abilità personali che possano fare argine alla dipendenza. Tra i 14 e i 24 anni le

stime dicono che il 30% dei giovani fuma cannabis, ma ben più pervasivo è l'alcol, che viene bevuto dall'80%.
Le nuove droghe sono le «designer drugs»: prodotti sintetici fatti in laboratorio, pensati per sfuggire ai tabellari legali che stabiliscono

quali sono le sostanze proibile. Tra le più diffuse designer drugs c'è l'hashish sintetico. Alla vista è uguale a quello naturale, ma è molto

più potente e genera più dipendenza. Una tecnica con cui il pusher riesce a fidelizzare l'ignaro consumatore.
Di droga si parla sempre meno. Ma in città e provincia - il Sert ha uno sportello in contra' Mure S. Domenico 4, una sede a Noventa e opera

nel carcere di San Pio X - la situazione non è affatto migliorata rispetto a qualche anno fa. Il direttore del Sert, dottor Vincenzo

Balestra, conferma che il numero degli eroinomani seguiti dal servizio è rimasto stabile dai primi anni Novanta ad oggi. I tossicodipendenti

che si sono rivolti al Sert nel 2011 sono 1286, gli alcolisti 410. Per 665 di questi è l'eroina la droga principale, per 165 è la cocaina, e

per 214 sono i cannabinoidi. Ma i numeri non devono ingannare sulla diffusione della coca: infatti la polvere bianca primeggia negli "usi

secondari", visto che 316 fra i tossicodipendenti seguiti la assume occasionalmente; in 120 fumano la cannabis come uso secondario e per 41 la droga occasionale è l'eroina.
Oggi i tossicodipendenti sono degli "invisibili", metà di chi passa al Sert a ritirare la sua dose di metadone ha un lavoro. Per non dire

della cocaina e delle anfetamine, usate negli ambienti lavorativi di successo per incrementare le performance, e nei "piani bassi" del mondo

del lavoro più semplicemente per aumentare i tempi di veglia e stare dietro ai ritmi lavorativi.
Chi il lavoro non ce l'ha viene accompagnato in percorsi di inserimento con comunità terapeutiche e cooperative sociali, ma rimane comunque

una fascia, un centinaio di casi, che il lavoro non lo trova: anche nel mondo del sociale gli spazi per le persone svantaggiate sono sempre

più stretti. E poi c'è lo zoccolo duro, i cronici che hanno superato i 40 anni e magari la dipendenza dall'eroina l'hanno gestita, ma si

ritrovano in un vuoto di relazioni, passando dalle case comunali all'Albergo cittadino, in un loop di marginalità sociale. Problemi che si

ritrovano, esasperati, al carcere di San Pio X, dove la dipendenza da alcol e droghe riguarda tra il 30 e il 40% dei detenuti, e soprattutto

gli immigrati. I programmi di prevenzione, in questo quadro, sono però al palo, perché nel 2011 la Regione Veneto ha azzerato il fondo

regionale per la lotta alla droga. Dopo le proteste che sono seguite ai tagli, l'assessore Remo Sernagiotto ha ripristinato parte dei fondi,

finanziando però solo sei progetti in tutta la regione.
Non solo di sostanze si occupa il Sert, anzi. Sono in forte aumento le segnalazioni per «dipendenze patologiche da gambling e tecnologie»

come si legge nel piano di zona 2011-2013 sulle dipendenze redatto dall'Ulss. Tradotto: gioco d'azzardo compulsivo e internet, patologie che però ricadono fuori dai «Lea» (i livelli essenziali di assistenza garantiti). Se Facebook o il porno on line garantiscono brevi scariche di gratificazione a portata di click, il rischio dipendenza è concreto soprattutto per i più giovani. E sono in aumento i genitori che si rivolgono al Sert, preoccupati per le ore passate dal figlio davanti a uno schermo. Le cinque tipologie di dipendenza censite su internet sono il gambling compulsivo, la dipendenza da cyber-sesso, quella da cyber-relazioni, la «MUD addiction» (dipendenza dai giochi di ruolo) e la «information overload addiction», dipendenza da eccessive informazioni. Su internet, più che la regola «chi cerca trova», vale «chi cerca ha sempre più voglia di cercare», e spesso dopo qualche ora di navigazione dimentica cosa andava cercando quando ha acceso il pc.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)