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HIV in Europa: aumentare la diffusione del testing precoce per arginare le diagnosi tardive

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HIV in Europa: aumentare la diffusione del testing precoce per arginare le diagnosi tardive
 

Fonte: PLoS Medicine
 

Titolo originale e autori: Mocroft A, Lundgren JD, Sabin ML et al., Risk Factors and Outcomes for Late Presentation for HIV-Positive Persons in Europe: Results from the Collaboration of Observational HIV Epidemiological Research Europe Study (COHERE). PLoS Medicine, 2013; 10 (9): e- 


Il 40%-60% delle infezione da HIV nei paesi sviluppati continua ad essere diagnosticato ad uno stadio tardivo, ovvero quando i linfociti CD4 sono inferiori a 350/mm3 o addirittura quando viene diagnosticato direttamente l’AIDS. La diagnosi tardiva di tale infezione porta conseguenze sia per l’individuo, in termini di esiti di cura meno significativi, sia per la società, per il rischio di trasmissione incontrollata dell’infezione dovuta alla mancanza di consapevolezza rispetto al proprio stato di salute. Una cordata internazionale di ricercatori guidati dalla University College of London, ha effettuato uno studio finalizzato a comprendere l'impatto della diagnosi tardiva dell’HIV in Europa. Al 53,8% degli 84.524 individui che hanno partecipato agli oltre 20 studi osservazionali europei analizzati (studi che includevano soggetti che avevano richiesto cure dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2011), è stata diagnosticata tardivamente l’infezione da HIV.
Il numero maggiore di persone cui è stata diagnosticata tardivamente l’infezione, è maschio (66,1%), vive nell’Europa del sud (57%) ed è originario dell’Africa (65,1%). Tale problematica risulta essere diminuita dal 57,1% nel 2000 al 51,7% nel biennio 2010-2011, fra gli uomini omosessuali e gli uomini e le donne eterosessuali, nell’Europa centrale e settentrionale, ma è cresciuta sia fra le donne eterosessuali e gli utilizzatori di droghe per via iniettiva (IDU) che vivono nel sud Europa, sia fra i maschi e le femmine IDU dell’est Europa. La diagnosi tardiva di HIV risulta infine associata ad una crescita di 13 volte dell’incidenza di AIDS/decessi nel sud Europa e di 6 volte nell’Europa dell’est. In conclusione, secondo i ricercatori, i dati evidenziano come la diagnosi tardiva di HIV sia diminuita nel tempo in Europa, ma come rimanga comunque una problematica rilevante per tutti i gruppi esposti all’infezione da HIV. La diffusione del testing precoce per l‘HIV, la restituzione tempestiva dell’eventuale esito positivo e il miglioramento delle strategie di cura risultano pertanto necessari, per ridurre l’incidenza delle diagnosi tardive.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)