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Hiv, in Italia dodici nuovi casi al giorno

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Hiv, in Italia dodici nuovi casi al giorno


Aumentano i nuovi casi di infezione da Hiv in Italia. E Hiv significa Aids come situazione finale dell'infezione. Ancora non esiste una cura per "cancellare" il retrovirus Hiv, ma si può restare positivi a vita grazie a farmaci da prendere per sempre. Purtroppo circola la convinzione che l'Aids sia stato sconfitto e questo è uno dei motivi alla base di un aumento del contagio. L'altro è che le istituzioni hanno abbassato la guardia, di prevenzione si parla poco, di campagne di informazione ancor meno. E anche la diagnosi precoce non è più un obiettivo prioritario.
"Solo in Italia si contano 12 nuovi casi al giorno", dice Rosaria Iardino, presidente onorario di Nps Italia Onlus. I numeri più recenti sono questi: 3.461 nuovi infetti da Hiv ogni 100mila abitanti, i tre quarti maschi di 38 anni come età media (le donne, 34 l'età media, stanno diminuendo), la causa nel 78,8% delle infezioni sono rapporti sessuali non protetti.


SESSO PROTETTO - In particolare, per trasmissione eterosessuale sono aumentati dall'1,7% nel 1985 al 45,6% nel 2011 e per trasmissione Msm (maschi che fanno sesso con maschi) sono aumentati, nello stesso periodo, dal 6,3% al 33,2%. Ciò significa che il termine "sesso protetto" nel nostro Paese resta soltanto una parola. I dati di vendita dei preservativi, più bassi rispetto ad altri Paesi europei, ne sono una conferma. Continua Iardino: "Nel nostro Paese non si parla di malattie sessualmente trasmissibili. Non solo per questione di tabù, ma anche a causa dell'assenza di una reale programmazione di interventi. In un periodo di crisi economica l'obiettivo dovrebbe essere quello di ridurre le spese sanitarie investendo in prevenzione. Purtroppo anche quel 5% del budget che le Regioni hanno a disposizione proprio per la prevenzione viene utilizzato altrimenti". Le Regioni più colpite? Nell'ordine: Veneto, Lazio, Liguria, Piemonte, Toscana. In Veneto nel 2011 sono stati rilevati 220 casi, contro i 180 del Lazio. Persiste una differenza Nord-Sud nella diffusione della malattia nel nostro Paese, come risulta dai tassi di incidenza mediamente più bassi nelle Regioni meridionali.


LA CAMPAGNA - Il dato più inquietante: nel biennio 2010-2011, 39 nuovi infettati avevano meno di 15 anni. Forse sarebbe il momento di informare già nelle scuole medie. Comunque, in assenza di interventi istituzionali, una campagna estiva di sensibilizzazione e comunicazione parte grazie a Nps Italia Onlus, con il contributo educazionale di Gilead Sciences. Parole chiave "Senza mezzi termini" sulle biciclette a noleggio cittadine e "Vola a fare il test" su striscioni attaccati ad aerei che passano sulle spiagge durante i weekend, quando c'è la maggiore affluenza di residenti e villeggianti. Giusto slogan l'invito a fare il test. Sono in aumento, infatti, le diagnosi tardive. Tra il 2006 e il 2011 è aumentata la proporzione delle persone che arrivano allo stadio di Aids conclamato ignorando la propria sieropositività. Nel 2011 questa proporzione è del 62,9%. Per fortuna le cure anti-retrovirali combinate (introdotte nel nostro Paese nel 1996) funzionano nel tenere sotto controllo la malattia anche se già conclamata. Ma sarebbe meglio non continuare a scherzare con il fuoco. Con i virus non si sa mai.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)