Ho iniziato a diventare dipendente dal crack, e poi mi sono attaccato alla bottiglia...
Ho cominciato a fumare e spacciare hashish e marijuana all'età di 12 anni. Dall'età di 16 anni vivevo dormendo in giardini pubblici. Poi ho iniziato a diventare dipendente dal crack, e poi mi sono attaccato alla bottiglia...
Mi chiamo A.. Ho cominciato a fumare e spacciare hashish e marijuana all'età di 12 anni.
All'età di 16 anni ho lasciato casa dei miei genitori per andare a stare Firenze dove vivevo come un hippy, dormendo in giardini pubblici e mantenendomi vendendo hashish.
Non davo notizie di me a casa, tanto che mia madre aveva addirittura denunciato la mia scomparsa.
Da Firenze ogni tanto ho cominciato ad andare in Spagna a comprare la droga per rifornirmi.
Ho girato l'Europa in lungo e in largo in quegli anni, passando lunghi periodi ad Amsterdam dove mi arrangiavo come potevo soprattutto aspettando turisti ignari dei traffici di droga per approfittare di loro.
A 24 anni sono andato in Inghilterra dove ho vissuto per 20 anni, non in maniera continuativa però perché ho fatto vari viaggi in India dove potevo fumare la charas buona. Mi piaceva anche viaggiare dai mari ai monti e vedere posti nuovi.
I primi anni in Inghilterra prendevo il sussidio di disoccupazione e spacciavo marijuana.
Ho poi cominciato a lavorare prima come cassiere in un supermercato e poi come magazziniere.
Ho poi anche fatto la security guard negli uffici finché mi sono sposato all'età di 34 anni.
Ero stufo di vivere a Londra e così ho deciso di trasferirmi a Bristol. Mia moglie aveva accettato a malincuore la decisione però poi si era convinta perché ci conveniva economicamente.
Avevo un buon lavoro sui pullman aeroportuali, mia moglie lavorava in un albergo ma non era felice di vivere a Bristol, data la zona dove c'era molto traffico di droga e crimini vari.
In quel periodo non spacciavo, ma fumavo marijuana di sera e mia moglie non ne era contenta e questo creava molto attrito tra di noi.
Dopo un anno mi ha convinto a ritornare a Londra ed io ho accettato a malincuore pur di farla felice. Lavoravo in un negozio che vendeva materiali per il golf, dove facevo un lavoro d'ufficio e di magazzino e guadagnavo bene.
Dopo 2 anni mia moglie ha deciso di lasciarmi per colpa della mia assuefazione al fumare.
Ho avuto un esaurimento nervoso che mi ha reso incapace di continuare a mantenere un lavoro.
Ho lasciato la casa e sono andato a stare a casa di un buddista americano decisamente pazzo che apriva le porte a tutti. Lì ho fatto conoscenza con un giamaicano che fumava crack, insieme ad un mio amico, ed ho iniziato anch'io fino a diventare dipendente dal crack.
Sono ritornato a stare a Bristol dove ho sempre vissuto come un barbone, però mantenevo la mia dipendenza vendendo accendini, fazzolettini, libri usati, lecca-lecca, etc...
Ero ben voluto dalla comunità, una zona ricca di Bristol. Anche la polizia mi tollerava dato che tutti i drogati erano ladri o prostitute, invece io mi riuscivo a mantenere tirando su 200 sterline circa al giorno e anche con tanta roba da mangiare regalata.
Dopo la morte di mio padre, che sono riuscito a vedere solo con la bara chiusa visto che sono riuscito ad arrivare in tempo solo per il funerale, ho smesso completamente di fumare crack da un giorno all'altro, ma mi sono attaccato alla bottiglia.
All'inizio era un bere abbastanza controllato, poi però ho perso il controllo dopo un certo periodo di tempo e sono finito ad essere un alcolizzato cronico, soffrendo vari coma etilici e problemi con la giustizia.
Ho anche provato una comunità per un mese e mezzo circa due anni fa, ma il richiamo dell'alcol è stato troppo forte ed ho ricominciato a bere più di prima.
Adesso sono venuto a curarmi qui al CUFRAD; ho anche una condanna di un anno agli arresti domiciliari per problemi avuti con i Carabinieri e con i miei familiari.
Spero che l'essere qui mi aiuti a vincere la mia dipendenza, anche se mi sento ancora molto fragile e di umore variabile...
La mia intenzione futura è ritornare in Inghilterra, a Bristol, e ricominciare la vita, lavorando onestamente e vivendo una vita pulita. Lo faccio perché in Italia trovo difficile a 47 anni rimettermi in gioco e trovare un lavoro, mentre penso che in Inghilterra sia più facile...