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Ho l'epatite C: che fare?

Ho l'epatite C: che fare?

Se nel corso della terapia si verifica un episodio influenzale, non è necessario interrompere l'assunzione dei farmaci

antivirali. I sintomi influenzali (febbre, dolori ossei, ecc.) sono controllabili con l'assunzione di paracetamolo e riposo a

letto per alcuni giorni.
L'alimentazione
Alimentarsi in modo corretto è sempre stato un problema molto importante per il paziente affetto da una malattia epatica. La

particolare attenzione dedicata a tale aspetto deriva dalla errata concezione che esistono cibi dannosi per il fegato.
Il comportamento del paziente in terapia
Il paziente che inizia un trattamento con farmaci antivirali deve essere ben consapevole dell'efficacia e degli effetti

collaterali ad esso connessi e deve accettare di attenersi scrupolosamente ad una serie di regole, necessarie per condurre la

terapia nella massima sicurezza.
Indagini pre-trattamento e controindicazioni
La decisione di intraprendere la terapia antivirale deriva essenzialmente da una duplice valutazione che tiene conto, per

ogni singolo paziente, da una parte dei reali benefici che ne possono derivare (remissione della malattia epatica) e

dall'altra della possibilità di insuccesso, dei costi e degli effetti collaterali che la accompagnano.
Il paziente con epatite C e la terapia antivirale
La guarigione spontanea dell'epatite C è un evento raro: nella maggior parte dei casi l'infezione da HCV assume andamento

cronico, con progressiva distruzione delle cellule epatiche (epatociti).
Epatite C: come si contrae e come evitare il contagio
Il virus dell'epatite C si trasmette per via parenterale apparente (trasfusioni di sangue o emoderivati) od inapparente (per

via percutanea). La modalità di trasmissione che ha maggiormente contribuito alla diffusione dell'infezione su ampia scala è

stata quella per via percutanea.
Epatite C: una malattia epidemiologicamente rilevante oggi, ma non per le future generazioni
Nella popolazione generale adulta l'incidenza delle epatiti acute dovute al virus C è in lento ma costante declino, mentre è

molto elevata la prevalenza dell'infezione cronica: dal 3,2% al 12,6%, in relazione all'area geografica. Si calcola che in

Italia sia infetto più di un milione e mezzo di persone, ma la distribuzione dei casi di infezione cronica da virus C non è

omogenea: c'è una maggiore presenza nelle regioni del sud e nelle fasce di età avanzate, fino a prevalenze di oltre il 20% in

soggetti ultrasettantenni.
L'epatite cronica C: una lunga storia dal decorso non sempre prevedibile
L'epatite C è una malattia del fegato causata da un virus (il virus dell'epatite C): nella maggioranza dei casi l'infezione

non guarisce ed assume un decorso cronico, ma il decorso dell'infezione varia da soggetto a soggetto e pertanto, nel singolo

caso, non è agevole emettere giudizi prognostici sicuri.
Gestione degli effetti collaterali della terapia
I più comuni effetti collaterali della terapia sono sintomi simili a quelli che si verificano nel corso di un episodio

influenzale: febbre, stanchezza, dolori muscolari, mal di testa e dolori alle articolazioni. Questi disturbi, in genere,

diminuiscono dopo le prime iniezioni e possono comunque essere prevenuti o controllati con la somministrazione di farmaci

(generalmente il paracetamolo).