I baristi della movida: "Etilometri introvabili"
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di Maria Sorbi
«Dove devo soffiare? E se il flaconcino cambia colore e diventa giallo?». I ragazzi della movida non si sono tirati indietro
e in tanti, tantissimi, hanno provato a utilizzare il kit dell'alcol test. Un po' per gioco, un po' per curiosità. Il debutto
degli etilometri nei locali è andato benone. Con un unico neo: tanti gestori dei locali ne erano sprovvisti. «Nelle farmacie
erano esauriti e noi non sappiamo più dove andare a comprarli. Non sappiamo come fare, così rischiamo la multa, ma tanti
farmacisti ci hanno detto di averli venduti già tutti». Eppure, nella prima notte di controlli, nessun barista è incappato in
sanzioni. Avrà quindi il tempo per adeguarsi.
«La polizia locale - spiega il vicesindaco Riccardo De Corato - ha controllato una ventina di locali, tra bar, pub e
pizzerie. E tutti sono risultati in regola». Essere in regola per i baristi che somministrano alcolici dopo la mezzanotte,
significa pure esporre le tabelle alcolemiche. Lo prevede la legge 160 del 2007 sulla sicurezza stradale. «Le tabelle devono
essere esposte in un posto visibile ai clienti - spiega Epam, l'associazione milanese dei pubblici esercizi - e devono essere
corredate di ogni informazione anche sui sintomi correlati ai vari livelli di assunzione di bevande alcoliche. Le tabelle
sono state fornite a tutti i soci interessati».
Oltre ai controlli nei locali, i vigili proseguiranno con i controlli per strada. «I controlli stradali - specifica il
vicesindaco - sono stati intensificati nel week end. Nei primi dieci mesi del 2010 sono già 2.226 gli alcol test effettuati».
E di questi, 458 sono risultati positivi: in sostanza, circa una persona su cinque è risultata positiva. I veicoli
sequestrati ai guidatori ubriachi sono stati in tutto trecento.