I cesenati guidano in sicurezza, ma incombe ancora l'ombra dell'alcol
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Nel cesenate chi usa la moto indossa sempre il casco e chi sale in auto allaccia quasi sempre la cintura di sicurezza anteriore, mentre la cintura posteriore è allacciata solo da un cesenate su tre. Inoltre guidare con livelli di alcol nel sangue superiori ai limiti di sicurezza fissati dalla legge è una pratica ancora troppo diffusa tra gli uomini. È quanto emerge dallo studio Passi 2007, che ha analizzato il comportamento di un campione di cittadini tra i 18 e i 69 anni.
L'indagine è stata condotta dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Azienda USL di Cesena in collaborazione con la Regione e l'Istituto Superiore di Sanità.
Gli incidenti stradali costituiscono un problema di sanità pubblica prioritario in Italia, rappresentando la principale causa di morte e di disabilità nella popolazione al di sotto dei 40 anni. In Emilia Romagna nel 2006 gli incidenti stradali sono stati quasi 24.000 (-8% rispetto al 2000) con 539 morti (-37%) e 33.235 feriti (-8%).
A livello preventivo sono riconosciute come azioni di provata efficacia il controllo della guida sotto l'effetto dell'alcol e l'utilizzo dei dispositivi di sicurezza (casco e cinture). Su quest'ultimo fronte l'attenzione dei cesenati è alta: il casco è sempre utilizzato da chi si sposta in moto e nel 90% dei casi (rispetto a una media regionale dell'87%) chi sale in auto allaccia la cintura di sicurezza anteriore. La nota dolente è rappresentata dall'uso della cintura di sicurezza posteriore, sempre allacciata solo dal 29% dei passeggeri: anche se il dato è superiore alla media regionale (24%), rimane ancora piuttosto basso in termini assoluti.
Per quanto riguarda la guida sotto l'effetto di alcol, al quale è associato un terzo dei morti sulla strada, i dati rivelano che si tratta di un'abitudine ancora troppo diffusa in tutte le classi di età e significativamente più frequente tra gli uomini. In particolare, il 20% degli uomini intervistati ha riferito di aver guidato nell'ultimo mese sotto l'effetto dell'alcol, rispetto al 3% delle donne. La percentuale è più alta nei giovanili 18-24 anni (23%).
Che cos'è il sistema di sorveglianza "Passi"
"Passi: progresso delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia" è il sistema di sorveglianza nazionale sui comportamenti correlati con la salute della popolazione adulta, coordinato da Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e Regioni.
Ogni mese un campione di residenti di età compresa fra i 18 e 69 anni, selezionati mediante campionamento casuale, vengono intervistati telefonicamente da un operatore del Dipartimento di Sanità Pubblica per rispondere ad alcune semplici domande su: attività fisica, fumo, alimentazione, consumo di alcol, sicurezza stradale, ipertensione e ipercolesterolemia, screening del cancro della mammella, del collo dell'utero e del colon retto.
Da aprile 2007 il sistema di sorveglianza è stato attivato in 20 regioni e 149 Ausl. Nel 2007 sono state raccolte a livello nazionale 22mila interviste. In Emilia Romagna hanno aderito al sistema tutte le 11 Aziende sanitarie con la raccolta di 2454 interviste, mentre nell'Azienda USL di Cesena, che aderisce al progetto già dal 2005, il campione è stato di 245 persone intervistate.