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I cocktail dello sballo che uccidono i ragazzi normali

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I cocktail dello sballo che uccidono i ragazzi normali

C'è un evidente linea rossa che lega episodi come quelli di capodanno e di qualche settimana fa in una discoteca di Rimini alla tragica morte

di un ragazzo, ucciso da un cocktail di alcol e droghe sintetiche al Palanord di Bologna. Questa linea è tracciata dall'uso smodato di

bevande alcoliche - il cosiddetto "binge drinking" - e di stupefacenti di nuova generazione, la cui diffusione continua a essere in aumento

fra i ragazzi.
Alle morti per overdose di qualche anno fa si sostituisce la morte per tutto: mdma, ketamina, tranquillanti, cocaina, alcol assunti

contemporaneamente, quasi per ingordigia di sballo, per una forma di rabbia impotente che ti spinge ad autodistruggerti, senza nemmeno

renderti conto del perché lo stai facendo. I numeri di San Patrignano, piccolo ma privilegiato osservatorio della sofferenza e del disagio

dei giovani, parlano chiaro ormai da molti anni. Oltre il 60 per cento dei ragazzi che accogliamo provengono da traiettorie simili a quelle

di Andrea R. morto a Bologna o dei due ragazzi che ci stavano lasciando le penne nel parcheggio di una discoteca riminese. Ragazzi "normali",

non tossici come quelli di qualche anno fa, dalla vita falsamente integrata ma alla fine sola e disperata, che ingurgitano tutto, basta che

li possa mandare fuori di testa, senza preoccuparsi dei danni che provoca, visto che per loro le conseguenze appartengono a un orizzonte

lontano. Quanti ne vediamo ogni giorno, nelle nostre associazioni, di questi aspiranti suicidi inconsapevoli la cui vita sta esplodendo,

circondati spesso da genitori spaventati, che chiedono a noi una spiegazione. A San Patrignano, come sempre, siamo disponibili a farci carico

anche del ragazzo del parcheggio di Rimini, se ce lo chiede. La proposta che gli facciamo è una: cambiare.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)