I danni del fumo
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Il fumo è, secondo una definizione data dall'Organizzazione Mondiale della Sanità "la prima causa di morte facilmente evitabile", responsabile ogni anno della morte di circa cinque milioni di persone in tutto il mondo per cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie. Un numero destinato ad arrivare a dieci milioni entro il 2030, se non saranno adottate misure efficaci.
Il fumo fa male alla salute: questo è scritto anche su ogni pacchetto di sigarette e causa diversi danni che vanno dal problema estetico al tumore. Il fumo compromette le difese immunitarie contro la placca batterica, causa ingiallimento dello smalto dei denti e aumenta il rischio di gengiviti; è causa di rapido invecchiamento e di perdita di luminosità della pelle, oltre che di un aumento del rischio di irsutismo e raceudine nelle donne fumatrici.
Ma non è a rischio solo l'aspetto estetico; numerosi sono infatti gli organi che il fumo prende di mira fino a distruggerli: l'apparato respiratorio (con rischi di cancro del polmone, della faringe, della laringe, dell'esofago e della bocca), l'apparato circolatorio (rischi di infarto del miocardio ed ictus), ma anche l'apparato riproduttivo maschile e femminile (rischi di impotenza per l'uomo e di infertilità per la donna, oltre che rischio di menopausa precoce) dei fumatori sono seriamente più a rischio rispetto a chi non fuma; basti pensare che secondo l'OMS circa il 90-95% dei tumori polmonari, l'80-85% delle bronchiti croniche e il 20-25% degli incidenti cardiovascolari sono causati dal fumo di tabacco.
Visto lo scenario, smettere di fumare sembra essere l'unica soluzione ragionevole. Ma come si può vincere su un'autentica dipendenza dell'organismo dalla nicotina? Il fattore psicologico è fondamentale. Si calcola che, nella maggior parte dei casi, circa il 60% dei soggetti che smettono di fumare ricade nel vizio entro tre mesi e il 75% in sei mesi e che l'astinenza porta spesso a ricominciare per brevi periodi prima di smettere del tutto.
Eppure l'elenco dei benefici garantiti dall'appendere accendino e sigaretta al chiodo è lungo e sostanzioso: dopo una settimana tutti i sensi si affinano e denti, capelli e pelle diventano più luminosi; dopo un mese si manifestano i primi miglioramenti nell'apparato respiratorio (la tosse elimina le sostanze dannose e diminuisce sensibilmente il rischio di problemi respiratori); dopo un anno scende il rischio cardiovascolare e, dopo alcuni anni, le probabilità di sviluppare un tumore o altre patologie serie tornano ad essere all'incirca pari a quello di un non fumatore.
E se da soli non si riesce a smettere, l'Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell'ISS ha attivato il Telefono Verde contro il Fumo (TVF) 800.554.088; il servizio è gratuito e nasce per aiutare coloro che hanno problemi legati al fumo. Attraverso il TVF è possibile ricevere informazioni scientifiche, fare domande e risolvere dubbi, ma anche avere informazioni su strutture pubbliche o private che offrono sostegno a chi vuole smettere di fumare.